Libri da bere: L’uomo della birra, la storia di Gaetano Pasqui
Nemo propheta in Patria si dice, e questa monografia dedicata alla figura di Gaetano Pasqui non fa che confermare questo antico adagio. Campagna alle porte di Forlì, un giovane agronomo-imprenditore lancia una sfida che, se raccolta, avrebbe potuto cambiare e di parecchio la storia della birra nostrana.
E’ il 1835, nasce la fabbrica di Birra Pasqui. Fin qui niente di strano, erano anni fecondi per un settore in cui vedevano luce marchi ben più noti al grande pubblico (dalla Whurer alla Birra Venezia, passando da Peroni a Menabrea l’elenco è piuttosto lungo). Dov’è la particolarità allora? Dal 1947 Gaetano Pasqui, stanco dei costi che il luppolo d’importazione – prevalentemente germanica – aveva raggiunto, dopo una serie di sperimentazioni su piante selvatiche recuperate nelle campagne forlivesi dà vita alla prima “luppolaia” del Bel Paese, ma soprattutto alla prima birra interamente brassata con luppolo italiano. Trenta piantine che nel giro di vent’anni circa diventano 3.584, con una rendita che dai pochi spiccioli dell’inizio raggiunge nel 1860 le 1.430 lire. Pasqui si adoperò a lungo per convincere altri produttori a seguire il suo esempio, offrendo piantine di luppolo e ideando strumenti per la coltivazione creati ad hoc, ma soprattutto dimostrando come a livello qualitativo i luppoli nostrani fossero equivalenti a quelli esteri.
Il racconto, scritto dal giornalista bolognese (e omonimo) Umberto Pasqui, è arricchito da numerosi riferimenti storici relativi alla famiglia di Gaetano Pasqui, alle sue opere, ai riconoscimenti ottenuti, alla sua vita pubblica. Un insieme piuttosto articolato, snellito nella lettura dalla divisione in brevi capitoli, che svela una storia inedita e illuminata vissuta nel cuore della Romagna.
L’ uomo della birra
Autore: Umberto Pasqui
Editore: CartaCanta
Collana: Scipta manent
Pagine: 93
Prezzo: € 12
Anno: 2010