In birra veritas: a tutto luppolo!
Questo oro verde viene aggiunto alla birra in qualsiasi momento possibile. Rottamate bilance e bilancine vengono buttati a piene mani coni freschi o compressi in infusione, bollitura, fermentazione, a caldo , a freddo, prima e dopo la spillatura, nel bicchiere e direttamente in bocca. Alcuni birrai forse appronteranno collane di benvenuto simil-hawaiane in luppolo fresco o secco. I risultati sono però evidenti nel bicchiere. IBU incontrollate e incontrollabili donano al palato un amaro ed un’astringenza da record. Sensazioni spesso sottolineate da mugolii di piacere (in evidente assenza di lubrificazione salivare) da parte dei convenuti. Il corredo olfattivo, quello che dovrebbe essere il bouquet, di queste bevande è spesso paragonabile all’effetto che si ha annusando i sacchetti contenitori dell’infiorescenza. Possibilissimo quindi, ma causa di grandi applausi da parte di amici e parenti, indovinare facilmente la varietà usata, esattamente come era facile dire vaniglia e caffè di un vino barricato. Tutti sono felici dunque. Le birre sono facili da fare in quanto la ricerca degli equilibri gustativi e delle sottili aromaticità che spesso fanno la grandezza di un birraio sono scavalcate da valori aritmetici di amaro e intensità olfattiva. Chi le beve un po’ si sente parte di questa moda-setta di amanti dell’amaro estremo, un po’ è felice perché riesce a riconoscere un ingrediente della birra, e inoltre può sempre sbeffeggiare l’amico neofita che beve Becks (a questo punto, beato lui…). È facile sapere come evolverà la situazione. Queste birre piacciono subito ma stufano prima. Quindi la moda passerà e molto probabilmente per essere veramente sull’onda bisognerà con una smorfia di disgusto rifiutare una birra con sentori di Cascade e partire alla ricerca di delicati Fuggles e lievemente piccanti Saaz. Esattamente come è successo con la barrique, la storia si ripete.
PIENAMENTE D’ACCORDO CON QUELLO CHE HA SCRITTTO SCHIGI.
La tendenza verso birre extreme è stimolante ma può portare mode incontrollabili.Gi eleganti equilibri di una pils delicata non gratificano meno di valori IBU stellari. La splendida seducente aggressività di un lambic è una dote che non tutte possono condividere. Schigi ha ragione, non freniamo la fantasia ma evitiamo di rincorrere l’estremo
L’articolo non solo mi è piaciuto molto, ma nelle sua linearitàmi ha entusiasmato.
Vengo da una estrazione enoica, ma il discorso calza a pennello per le birre.
Le mode sono importanti per dare sfogo alla fantasia ed alla creativitàpurchè si abbia come obiettivo l’equilibrio finale.
Vini muscolosi o birre iper-luppolate hanno, per me, vita corta…
Sono d’accordo con Schigi anche per me questo sistema è volatile come un volume di CO2…
Presto qualche mastro iniziaeràuna nuova tendenza e tutti si allineeranno perchè la moda è la moda e nessuno ci può fare niente.
Io come HB tendo a calcolare Ibu e quantitàdi luppolo tenendo conto che la birra deve essere gustata e apprezzata non solo da me ma anche da chi non è avvezzo a troppo amaro e quindi prediligo sfruttare l’aroma più sottile delle spezie e dei luppoli in quantità“giusta”.
P.S. ma l’utilizzo delle H nella lingua italiana è stato bandito…???