Il tramezzino di mozzarella e mortadella brinda con la birra
Preparazione semplice quanto originale pensata dalla estrosa Rosanna Marziale, chef del ristorante “Le Colonne” di Caserta: questa ricetta reinventa il concetto di tramezzino utilizzando al posto del pane, la regina della tavola campana: la Mozzarella di Bufala Dop.
Per 4 persone occorrono:
340 g di sfoglia di Mozzarella di Bufala campana DOP
100 g di mortadella a fette
80 g di Ricotta di Bufala Campana DOP
Prendete la sfoglia di mozzarella e stendetela su una teglia bassa. Setacciate la ricotta e spalmatela uniformemente sulla sfoglia, quindi sovrapporre alcune fette di mortadella. Proseguite con un nuovo strato di sfoglia di mozzarella e di ricotta spalmata, quindi ancora mortadella. Alternare gli strati e terminare con la sfoglia di mozzarella. Riponete la teglia in frigorifero per 30 minuti, appoggiandovi sopra un peso. Togliete dal frigo la teglia e rifilate i bordi della preparazione in modo da avere tutti i lati uguali. Suddividete in quattro parti uguali e andate a tagliare lungo la diagonale ogni parte, in modo da formare dei triangoli. Servite su un letto di sfoglia di mozzarella e accompagnare con una fetta di mortadella tagliata a listarelle.
Nel bicchiere
Sfiziosa e informale, questa ricetta presenta un gusto semplice, sbarazzino, ma goloso e di personalità. Ancora una volta, a dettare la rotta delle direzioni sensoriali sono le materie grasse, sia del salume, sia del formaggio. Poi, a questo tassello, vanno aggiunte, da un lato, le note acidule dello stesso ingrediente caseario; e, dall’altro, le aromaticità del contenuto carneo, la struttura (anche proteica) di discreta grana e le eventuali sapidità. Ecco queste ultime forse stabiliscono uno spartiacque nella scelta della birra d’accompagnamento. Perché, dovendo di base essa presentare i requisiti sgrassanti dell’effervescenza e dell’acidità, sarà probabilmente il contenuto in sale del piatto a stabilire se, e quanto, ci si possa spingere in là con venature di tipo amaricante. In soldoni: se il piatto propenderà per le morbidezze latteo lipidiche, allora potremo optare per una Saison, con le sue bordature bitter (e in questo caso, non ci dispiacerebbe provare una Temporis firmata da Croce di Malto); oppure per una White Ipa, dal carattere hoppy ancor più pronunciato (come la Vergött di Lariano o la White Widow di Menaresta). Se invece, al morso, emergesse una più o meno netta escursione saporita, allora eviteremo di spingere troppo sul pedale delle luppolature, senza però rinunciare a secchezza, optando per una Blanche o meglio ancora, per una pepata e stuzzicante Double Blanche, come quella di Etnia (Pavia), o come la White Rabbit del birrificio Cr/ak.
La chef: Rosanna Marziale
Campana fino alle midolla, ma con una curiosità e una creatività che guardano lontano, classe 1970 e una stella Michelin al suo attivo: è Rosanna Marziale, chef del ristorante “Le Colonne” di Caserta, situato nei pressi della famosa Reggia. La sua è una cucina che affonda in modo profondo e solido le sue radici nel territorio, innovando con abile tecnica ed inventiva, le straordinarie materie prime ed i piatti della tradizione campana, come la mozzarella di bufala dop di cui ne è ambasciatrice nel mondo per il Consorzio di Tutela della Dop.