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Grateful Deaf Black Chili Rye Ipa del birrificio Lambrate

Grateful Deaf Lambrate Dal proprio inesauribile cilindro, il team lombardo di Lambrate ha estratto, già dal dicembre 2015, un’altra gradevole trovata. Brassata in collaborazione con il gipsy brewer Ken Fisher (di Portland Oregon) e battezzata con un nome che affianca, a quello dello stesso marchio girovago americano (Grateful Deaf), la declinazione delle generalità stilistiche e costruttive del prodotto (Black Chili Rye Ipa), questa scura ad alta gradazione (ben 8% il tasso etilico) nasce dall’applicazione di un infuso di  Habanero e dall’aggiunta di segale (una manciata: l’1,5% dell’impasto) al protocollo di quella tipologia che, in principio, venne designata anche come Cascadian Dark Ale. Quanto alla luppolatura, la varietà utilizzata è lo Zythos: non in realtà un cultivar effettivo, ma un blend di coni differenti, elaborata dalla compagnia statunitense YCH Yakima Chief-Hopunion. Detto del colore (un ebano affascinante, notturno) e aggiunta una nota di merito per la densa schiuma cappuccino, la prova dell’assaggio consegna un’esperienza olfattiva ricca: il peperoncino, svettante, si fonde con il denso sostrato di caffè e cacao, arieggiandone le torrefazioni, al pari delle fresche striature erbacee dovute allo hopping process. Stesso bilanciamento contrassegna la sorsata, nelle quale piccantezza speziata, morbidezze maltate, calore alcolico e terrosità luppolate s’intrecciano e compensano vicendevolmente, rendendo pericolosamente scorrevole la bevuta. Centro! Ancora una volta.

Grateful Deaf Black Chili Rye Ipa del birrificio Lambrate

Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: Black Ipa
Colore: scuro
Gradi alcolici: 8% vol.
Bicchiere: pinta
Temperatura di servizio: 8-10 °C