Galaxy Ipa del birrifico Lervig
Come sempre Mike Murphy e i suoi hanno tratto dalle sale cottura di Stavanger, sede dell’impianto norvegese, una performance all’altezza dei loro standard, giocandosi tutto in una luppolatura monovarietale Galaxy; senza sollevare il piede dal pedale dell’amaro, che contrassegna la corsa gustativa, dilagando in un finale sinfonico, imperioso. Ma andiamo con ordine. La ricetta – che affianca al malto d’orzo una piccola quota di frumento – dà luogo a una materia liquida dotata di belle luminosità ambrate, a rendere più profonda e preziosa (insieme a una chioma spumosa ampia e tenace) la velata doratura complessiva del look.
Il profumo è scalpitante e fresco: sa di resine, di agrume (pompelmo rosa), di fiori bianchi (il citrico biancospino e il rustico bosso), ma anche di polposità fruttate (un esotico mango e una più familiare nettarina). C’è da trattenersi nell’olfazione, da immergervisi, ma anche la bocca reclama soddisfazione: e allora giù col sorseggio, da godere ad ampie falcate, anche sapendo di quei 6.5 gradi alcolici da trattare sempre con attenzione. Ma la beva e facile (canaglia d’una Ipa) e dopo l’imbocco dolcemente biscottato, ti scaraventa contro il peraltro atteso impatto amaricante: che, subito perentorio, intransigente, leva via via sempre più alta la sua voce, fino a tracimare in un retrolfatto lungo, persistente, dagli algidi toni mentolati. Ti accordi solo dopo, complice il rilascio termico della discesa sul petto, del conto etilico con cui regolare le questioni. Galaxy Ipa, sei un’irresistibile tentratrice.
Galaxy Ipa del birrifico Lervig
Fermentazione: Alta
Stile: India Pale Ale
Colore: Dorato
Gradi Alcolici: 6.5% vol.
Bicchiere: Pinta
Servizio: 8-10°C
Non è la prima volta che la gradazione alcolica menzionata nella descrizione non coincide con quella contenuta nella scheda in basso.