Gaìna del birrificio Lambrate
Finire a gallina: modo di dire assai immediato, per significare una bella sbronza. Di quelle che si prendono per varie strade: tra cui, senza dubbio, gli incontri ravvicinati in serie con birre apparentemente tranquillizzanti, non pericolose. Le peggiori (in senso positivo, s’intende). E dunque la Gaìna della scuderia Lambrate proprio in quell’area semantico-metaforica va a pescare: sbandierando un nome che significa proprio gallina in dialetto milanese; e che ricalca l’appellativo affibbiato appunto agli ubriachi, per la loro camminata sbandante e insicura, simile a quello del volatile da cortile in questione. Questi gli effetti da cui, insomma, si è messi in guardia. Quanto allo stile, si tratta – stando ai dati anagrafici dichiarati – di un’ American Ipa; precisazione doverosa, quella posta in inciso, alla luce delle discussioni accesesi attorno alla reale natura fermentativa del prodotto: se sia effettivamente una Ale oppure una Lager.
Quel che è certa – andando velocemente oltre i lineamenti visivi (colore ramato, aspetto pulito e schiuma più che discreta) – è la caratterizzazione west coast apportata dalla luppolatura: frutta tropicale (melone bianco e mango), fiori (bosso, biancospino), agrumi (pompelmo, arancia); il tutto su piattaforme maltate canoniche, tinteggiate di caramello a media cottura e biscotto. Coerente e disciplinato lo svolgimento del percorso gustativo: partenza abboccata, sostenuta da una massa agile ma non sottopeso, progressione via via più incline all’amaricante e al resinoso-balsamico, tema questo che s’irradia vigoroso soprattutto nella lunga fase retronasale. Grande, insomma, la bevibilità: e dunque, a maggior ragione, occhio ai suoi 6 gradi alcolici!
Gaìna del birrificio Lambrate
Fermentazione: alta
Stile: American Ipa
Colore: Ambrato
Gradi alcolici: 6%
Bicchiere: Pinta
Temperatura di servizio: 8-10 °C