Dalibor del birrificio Lariano
Curiosa, sottile, ammiccante. Quanto basta, insomma, per lasciarsene intrigare, per lasciarsi andare alle sue apparenti fragilità, per lasciarsi sedurre dalla sua smisurata facilità di beva. È la Dalibor, nuova Pilsen venuta ad allargare la famiglia del Birrificio Lariano. Un’entrata in scena suffragata dall’immediata capacità di esprimere una personalità tutta propria, differente rispetto alla congenere, e precedente, Grigna. A distinguerle, un temperamento e un orientamento sensoriali che ciascuna delle due sviluppa in modo peculiare.
Nella Dalibor (sulla carta d’identità la dicitura di Bohemian Pils), spiccano – accanto ai connotati visivi che consegnano l’immagine di una signora in giallo (paglierino), il collo avvolto da una bella e sottile schiuma avorio – le profumazioni recate da una luppolatura in cui svetta la peculiarità del luppolo ceco Kazbek. Suo il merito di un naso nel quale, oltre alle note di cereale fresco, panificato chiaro e un leggerissimo miele, emergono soprattutto temi campestri: erbacei (melissa, citronella), lievemente agrumati e resinosi, dolcemente floreali (camomilla). Un olfatto insomma garbato e bucolico, che però non impedisce al sorso di sfoderare lo stiletto, rivelando un carattere anche incisivo, laddove la corporeità smilza – al confine con la magrezza – attinge a energie solide, con le quali dinamizza una corsa gustativo-palatale senza smagliature, fino a al crescendo amaricante che segna il finale con nettezza senza compromessi. Il post deglutizione (dalle colorazioni balsamiche) lascia solo sete d’altra sete, serenamente appagabile, dati gli appena 4.6 gradi alcolici.
Dalibor del birrificio Lariano
Stile: Pilsner
Fermentazione: Bassa
Colore: Paglierino
Gradi alcolici: 4.6% vol.
Temperatura di servizio: 6-8°C
Bicchiere consigliato: calice a chiudere