Piccoli birrifici crescono: Birrificio del Ducato
Che il movimento birra artigianale stia crescendo numericamente è cosa nota. Nel nutrito gruppo degli oltre 270 piccole realtà produttive ci sono alcuni microbirrifici che, per capacità imprenditoriali e fortunatamente anche birrarie, aumentano anche la propria dimensione. Talvolta i cambiamenti sono talmente repentini che sfogliando l’album dei ricordi ti accorgi che i riconoscimenti e i successi sono veramente tanti ma le candeline spente molto poche. Tra questi il Birrificio del Ducato sicuramente rappresenta un ottimo esempio.
Soltanto in due anni ne hanno fatta di strada Giovanni Campari, il birraio, Emanuele Aimi, instancabile promotore e tuttofare, e Manuel Piccoli, addetto alla contabilità. Nel 2007 i tre aprirono in un paesino in provincia di Parma, precisamente a Roncole Verdi di Busseto noto per aver dato i natali a Giuseppe Verdi, un birrificio artigianale. L’apertura non fu dettata da un sogno notturno né tantomeno da intuizioni puramente economiche, moventi più che validi sopratutto in questi anni ruggenti per la birra artigianale, ma alle spalle troviamo un progetto imprenditoriale ben definito nel lungo termine, supportato, cosa che non guasta, da competenze in materia. Il Birrificio del Ducato dimostra subito qualità proponendo birre di personalità e di difficile realizzazione per un birrificio artigianale giovane.
Il tempo passa, per la verità poco, le birre vengono esportate anche all’estero e cominciano ad arrivare anche le prime gratificazioni fuori confine, novità per un birrificio italiano, come il premio all’Eurpean Beer Star con la Verdi Imperial Stout, o i riconoscimenti ottenuti con la New Morning, prima inserita tra le migliori 25 birre al mondo dall’autorevole rivista statunitense Draft, poi recentemente premiata con la medaglia d’argento allo Stockholm Beer & Whisky Festival 2009. Oltre ai premi molte le scommesse che i giovani del Ducato portano avanti. Prima fra tutte quella di entrare nellla grande distribuzione. Lo fanno con il progetto Bia, un marchio parallelo a quello madre, che prevede la realizzazione di quattro birre, tutte da 33cl, una blonde, una ale, una strong ale e una porter, destinate agli scaffali dei supermercati.
Ma veniamo ai giorni nostri. In effetti lo spunto dell’articolo nasce proprio da due notizie fresche che ribadiscono come a Roncole Verdi si faccia sul serio: l’acquisto di un nuovo impianto da affiancare a quello esistente e soprattutto l’inserimento nella squadra di un nuovo quotato birraio. Infatti per soddisfare la domanda in aumento il Birrificio del Ducato ha rilevato il vicino birrificio piacentino di Fiorenzuola d’Arda che produceva la birra Padus. Raddoppiano l’impianti e raddoppiano i birrai. Quando a gennaio entrerà in funzione il nuovo birrificio a dar manforte arriverà addirittura quel Matteo Milan birraio fino a poco tempo fa del dinamico e vincente birrificio scozzese Brewdog. Un bel colpo di mercato, si direbbe calcisticamente parlando, che lancia il Ducato tra i birrifici artigianali che faranno parlare di sé.