Birra & Sigaro: al confine tra Cuba e Campania
Ho conosciuto Mario Cipriano, mastro birraio del birrificio Karma, in una serata a Corridonia assieme al suo “maestro” Yurij Ferri, avevo assaggiato una sua birra stagionale e pur essendo all’inizio del cammino da birraio, il prodotto mi aveva impressionato per equilibrio e pulizia. Ho poi assaggiato altre sue birre in vari locali in giro per l’Italia, ultimamente anche all’Open di Cinzano. Le materie usate da Mario sono semplici e corrette: dal malto di frumento, farro e segale provenienti da agricoltura biodinamica, allo zucchero di canna proveniente dal circuito equo e solidale, dal miele di produzione locale a spezie nazionali e internazionali. Come tutti i birrai italiani di nuova generazione non risponde esplicitamente ad uno stile birraio, il punto di partenza è si la scuola belga, ma da lil è la fantasia e l’ispirazione dell’autore a creare uno stile nuovo e particolare.
La birra scelta è la Lemon Ale: è una birra chiara di alta fermentazione, ricorda le blanche belghe, con una decisa speziatura di coriandolo e agrumi di Sorrento. Nel bicchiere si presenta con una schiuma bianca e persistente, al naso soprattutto affiornano le spezie, in bocca invece è equilibrata in un incontro fra la delicatezza dei malti e gli aromi di spezie ben equilibrati, ma comunque persistenti. E’ una birra fresca, aperta e penetrante, mi richiama alla mente paesaggi caraibici, anziani seduti al sole, profumi tropicali, ma soprattutto calore.
Le stesse sensazioni le ritrovo davanti ad un Partagas D4 (l’ho già definito la Rolls dei sigari) 10,60 euro per un sigaro avvolto attorno ad un bel tubo di metallo nero con le scritte rosse (è una serie appena uscita). I sigari Partagás, creati nel 1845 da Don Jaime Partagás, sono tra i più antichi e conosciuti di tutte le marche di sigari cubani. Nel 1998 i sigari Partagás venivano prodotti in 11 diverse fabbriche di sigari cubane. Aprendo il tubo ci troviamo davanti un classico “Robusto” di corporatura medio-solida, largo e quasi obeso. Di un bel colore marrone robusto, la cenere è compatta, sentori di terra e tostato, con note di caramello e noci. Un sigaro corposo che mostra un buon equilibrio, speziato al punto giusto, può soddisfare tutti i palati.
Nell’incontro con la birra entrambi danno il meglio di se. Le spezie e gli agrumi della birra si bilanciano e compenetrano con il caramello e il tostato del sigaro facendo affiorare radici erbacee molto persistenti e per niente spiacevoli. La fumata è lunga, corposa, piena, un’ora e mezzo trascorsa in piacevoli sensazioni dove il limone di sorrento incontra il calore dei tropici. Il sapore del sigaro esalta il legno che grazie alla birra evidenzia le impressioni di cedrella.
Da oggi sento la Campania e Cuba sempre più vicini.
di Terry Nesti
Fumare fa malissimo, ricordiamolo ogni tanto. Si’, anche il sigaro.