Non la prima a utilizzare la plastica in assoluto, ma a garantire (almeno stando a quanto assicurato da parte del marchio giapponese) l’integrità di gusto del prodotto anche nel contenitore in polietilene: materiale notoriamente poco adatto alla birra, in quanto permeabile ai gas, ossigeno in primis, con tutto quel che ne consegue, in negativo, sulle caratteristiche sensoriali della bevanda. Insomma, dopo aver visto passare sugli scaffali di diversi supermercati, ma senza grossa fortuna, già vari esemplari imbottigliati in Pet (ricordiamo, a memoria, l’etichetta belga Wemmel; la tedesca Materdeus o l’italiana Dreher, satellite della galassia Heineken), ecco adesso che, dal Sol Levante, a dichiarare scoccata l’ora della svolta è l’ufficio comunicazione del gruppo Kirin. Perché parlare di svolta? Perché – per una realtà industriale soprattutto – la plastica offre notevoli vantaggi logistico commerciali, rispetto al vetro, essendo più leggera e più resistente agli urti, in virtù della propria elasticità.
Quanto alla fragranza della bevuta, la quadratura del cerchio sarebbe merito di una realizzazione della Mitsubishi Plastics Inc: i cui laboratori hanno sfornato una speciale pellicola in carbonio la quale, nonostante lo spessore sottilissimo, posta come rivestimento interno delle stesse bottiglie in polietilene, ne aumenterebbe fino a dieci volte l’attraversabilità da parte delle sostanza gassose.
Gli involucri di nuova generazione (della capacità di un litro) sono stati già sperimentati su vino e sakè: ora tocca a chiare, ambrate e scure. Inizialmente, però, la distribuzione avverrà solo mediante un servizio di consegna dedicato; e con confezionamento sigillato all’interno di uno specifico pacchetto: perché diversamente, nella filiera della grande distribuzione (plastica innovativa o meno), non si eviterebbero in ogni caso le magagne procurate dall’esposizione prolungata alla luce. Il debutto al discount è insomma rimandato a fra un po’ (chissà quanto) tempo: il che somiglia tanto alla prospettiva di una rivoluzione a metà…