Sapevate che

Birra all’aglio? Piace ai giapponesi, e non solo..

Bevande all’aglio? Chaglio neroi è senza peccato scagli la prima pietra. E la birra artigianale si scopre “colpevole”. Sissì, smascelliamoci pure dalle risate di fronte alla “nuova trovata dei soliti giapponesi”, i quali – alla ricerca de sempre inedite sensazioni e bizzarie – stanno in queste settimane andando ai pazzi per la Jats Taccola, una cola aromatizzata, appunto, con spicchi ridotti in polvere. Immaginarsene un sorso – sì, senza dubbio – può destabilizzare; ma l’ironia, da questa parte della barricata (la parte brassicola), ha relativamente poco titolo per attecchire. In primo luogo perché, sotto la stessa bandiera del Sol Levante, con l’agio si produce appunto anche una birra.

Certo, di fronte a questo, la replica sarebbe scontata: sempre di eccentricità nipponiche si tratta. Ebbene, se questa è la tesi difensiva, a questo punto la pubblica accusa estrae l’asso dalla manica: a utilizzare l’ingrediente incriminato nono solo solo dei beer-kamikaze, ma anche marchi occidentali: e che marchi. Uno su tutti? Dogfish Head e dunque il suo creativo titolare e brewmaster Sam Calagione, la cui firma, tra l’altro, sta in calce a esperimenti assai applauditi, come l’Etrusca, archeobirra realizzata insieme a Teo Musso (Baladin) e Leo Di Vincenzo (Birra del Borgo). Ecco, questo indiscusso “mostro sacro” ha in gamma anche – sfornata in collaborazione con La Birreria, spin off di Eataly New York – la Garlic BreaDth, una Porter da 6 gradi aromatizzata con infusione di black garlic (aglio fermentato e maturato), aggiunto sia in post bollitura, sia in fermentazione. Può piacere? I gusti son gusti: di sicuro disinfetta!