Apre "Birreria" a New York, la birra italiana sbarca a Manhattan
Segnarsi questo indirizzo, nel caso uno capitasse da quelle parti: 200, 5th Avenue, New York, 15° piano. E’ l’indirizzo di Birreria, il birrificio più alto di New Yok (e non solo), posto nel rooftop del grattacielo che ospita da qualche mese Eataly New York, 700 metri quadri in tutto. L’hanno inaugurato il 3 giugno scorso, all’arrivo nel porto di New York di Oscar Farinetti (patron di Eataly) & Co., alla fine della sua traversata fatta sotto l’egida del motto 7 mosse per l’Italia.
C’è voluto più del preventivato, per completare il progetto birrario newyorchese: qualcuno (Vinnie Ciliurzo di Russian River) si è fatto da parte prima del traguardo finale, ma alla fine ce l’hanno fatta. Il giorno dell’apertura ha visto riuniti in cima ad Eataly. Leonardo Di Vincenzo, Teo Musso e Sam Calagione, visibilmente emozionati, assieme a Brooks Carretta, brewmaster resident (ed ex brewmaster di Birra del Borgo), che hanno dato vita alla prima cotta pubblica nell’impianto a vista. Tre le birre (inizialmente) prodotte in loco, tutte e tre non filtrate, non pastorizzate e cask conditioned: una al timo, una con farina di castagne e una pepata, che richiama i sapori del cacio e del pepe (dice Teo). Oltre a queste tre, altre nove saranno le birre disponibili alla spina(dalle prime foto si intravedono Super e Nora di Baladin, Re Ale Extra ed Enkir del Borgo, Indian brown Ale e Festina Peche di Dogfish, Taquamari di Pausa cafè), un’altra dozzina in bottiglia, più una serie di vini piemontesi e friulani. 150 i posti a sedere: se c’è posto, ti fanno salire direttamente, altrimenti ti mandano un sms al numero di telefono che hai lasciato per avvertirti quando il tavolo si è liberato. La sezione/cibo è curata da Alex Pilas, chef resident di Eataly: con lui, per la cena della inaugurazione, hanno collaborato Mario Batali (guru della ristorazione made in New York e socio di Farinetti) e Davide Scabin (Combal.zero).
di Alberto Laschi