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Movember, un baffo per la ricerca

movember2Quando la prevenzione passa attraverso la crescita del baffo! Il progetto è piuttosto singolare, ma le finalità decisamente attuali e degne di attenzione: si chiama Movember (dall’unione di “moustache”, baffo appunto, e “november”, il mese in cui ogni anno si rinnova l’irsuto appuntamento), campagna mondiale volta alla sensibilizzazione e alla lotta contro il cancro alla prostata e ai testicoli attraverso serie di iniziative per far parlare dell’argomento e raccogliere fondi da destinare alla ricerca.

E così, da dieci anni a questa parte, milioni di maschietti in tutto il mondo – i cosiddetti Mo Bro (i dati del 2012 parlano di 1 milione e centomila adesioni in 21 paesi, dall’Australia alla Gran Bretagna passando per l’Oriente e l’Italia) lasciano liberi di crescere i propri baffi, diventando dei veri e propri “testimonial ambulanti” per le donazioni da fare tramite il sito web. A fine mese i partecipanti festeggiano partecipando a uno dei Gala Parté ufficiali organizzati in tutto il mondo, dove sono invitati a scegliere un abbigliamento anche estroso, adatto al look dei baffi.

coisboGià, ma in tutto questo che c’entra la birra? C’entra, perché sono tanti i birrifici che ogni anno aderiscono all’iniziativa, ovviamente mettendoci del proprio: fra questi possiamo citare Brew Dog, che ha lanciato la “Movember beer” – una scura per la cronaca – con parte del ricavato (50 centesimi a pinta) devoluto al progetto; la Vancouver Island Brewery, anch’essi con contributo economico derivante dalle vendite della loro Piper’s Pale Ale, oltre a quanto raccolto nel corso di serate organizzate nei locali della città; la Granite Brewery di Toronto, sempre con 50 centesimi donati per ogni pinta di birra venduta; la Brooklin Brewery attraverso la Blue Smoke Ale, birra con tanto di baffi in etichetta; i danesi di Coisbo Beer, con contributo pari al 10% di quanto incassato nel mese e altra birra baffuta realizzata ad hoc; e poi ancora sulla stessa falsariga i canadesi della Phillips Brewery, quelli di Back East Brewing Company a Bloomfield (USA), gli inglesi della St. Austell Brewey. Insomma, una sana corsa alla solidarietà che fa onore ai tanti protagonisti che ci mettono la faccia (e la cotta)!

Buttiga_MOVEMBEERE in Italia? Qualcosina si muove, ancora poco in realtà sul fronte birrario: notizie in questa direzione arrivano da La Buttiga, birrificio piacentino, con una birra realizzata per l’occasione e percentuale sulle vendite destinata alla ricerca (sono stati quasi 7.000 gli euro raccolti il mese scorso). Tra i birrifici industriali ricordiamo Birra Moretti, che si è data da fare in questa direzione.

Davvero considerevole è la cifra raccolta a livello globale dalla “prima” di Movember, datata 2003: circa 100 milioni di euro, con il Canada leader della classifica con 27 milioni seguito da Regno Unito (22), Australia – laddove tutto è partito, precisamente da Melbourne – e Stati Uniti (19) e via a scendere, con lista aggiornata in tempo reale visionabile a questo link.

Anche le donne, conosciute come Mo Sista, possono partecipare attivamente a Movember e svolgono un ruolo fondamentale nel successo dell’iniziativa supportando gli uomini che stanno loro a cuore e spingendoli a partecipare. Fondamentalmente, le Mo Sista fanno tutto quello che fanno i Mo Bro, ma ovviamente senza farsi crescere i baffi!