Toccalmatto 2.0: nuovo impianto, stessa filosofia
Novità nella continuità: è la sintesi del progetto Toccalmatto 2.0. Ovvero, l’apertura del nuovo capitolo nella vita del birrificio di Fidenza: che, dopo 7 anni dalla propria nascita (nel 2008), si trasferisce dallo stabilimento originario in una diversa struttura, nei pressi della precedente (a poco più di un chilometro) ma dotata di spazi e attrezzature di taglia ben superiore (l’impianto è in grado di metabolizzare 40 ettolitri a cotta): caratteristiche insomma funzionali alle prospettive del marchio emiliano. E’ non è, quello logistico, il solo cambiamento. Un secondo – e ugualmente strategico – concerne la scelta dei formati; se infatti per i fusti si conferma l’opzione unica dei KeyKeg da 30 litri, per il vetro arriva una sterzata drastica: la gamma – tranne Jadis e Okie Matilde, che continueranno a viaggiare in versione 75 centilitri – passa in blocco alle bottiglie da 33; con una doppia opzione di confezionamento (anche 75) mantenuta solo per alcune etichette: Zona Cesarini, Re Hop, Skizoid, Sibilla, Ambrosia, Grand Cru.
Altre trasformazioni riguarderanno la grafica di alcuni prodotti (Stria, Sibilla, Ambrosia, oltre a un dosato restyling per Zona, Skizoid e Grand Cru); e, in due casi, s’interverrà anche sulla ricetta: le già citate Stria e Ambrosia sono destinate a diventare birre ambiziose (da assaggio) e insieme facili (da gradimento trasversale).
Infine, il vecchio sito, sarà convertito in cantina di maturazione e affinamento, per l’incubazione di tipologie speciali: da Barley Wine e Imperial Stout con elevazione in legno, alle acide rifermentate con batteri e lieviti selvatici. Ma tutta questa ventata di innovazioni non intaccherà – come detto – la filosofia, il Bruno Carilli feeling per la birra. E dunque avanti con le one shot, le collaboration brew (in team con grandi nomi internazionali), le sperimentazioni a base di frutta, da affiancare alle già consacrate Dr Caligari e Salty Angel. Ma soprattutto, avanti, tutta barra a dritta, con il pionierismo applicato al luppolo e all’elaborazione di tipologie inedite.