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Stout del birrificio Moor

Moor Stout targhettaUna delle bevute ad alto rischio di narrazione enfatica. Ma del resto di tanto in tanto superlativi e iperboli non sono fuori luogo. Questa è una di quelle volte: perché la sensazione essenzialissima, nel ricordare questa Stout targata Moor è di doverla rappresentare (soprattutto nel caso di una spillatura a pompa, che aiuta assai) come La Stout, con l’articolo determinativo. Sottostile? Non specificato. Ma la fisionomia è decisamente dry: con orgoglio, con consapevolezza; eppure – questo il bello – senza alcuna scontrosità da eccessi caratteriali. Insomma, incisiva quanto bassa e, invece, tenera dove (e quando) serve. Il look è antologico: colore bruno scurissimo, schiuma morbida, paffuta e densa, irresistibile attrazione per le labbra. Il profumo: cremosamente latteo e carnoso, senza niente togliere alle torrefazioni di rito, nitidamente rintracciabile nelle fattispecie del caffè, del cacao, delle noci tostate, della liquirizia; e poi un corollario di correnti più sottili, dalle resine a unghie agrumate, con suggestioni rivierasche di iodato. Si passa al sorseggio: scattante, agile eppure non scivoloso, men che meno sottopeso; anzi dotato di felpature snelle, che rendono l’irrorazione del cavo orale una carezza, fino alla chiusura malandrina, amaricante e secca. Un piacere assoluto, da appena 5 gradi alcolici. Oltre alla versione in cask è presente anche una versione in bottiglia e in lattina dal profilo sensoriale più moderno e luppolato.

Stout del birrificio Moor

Fermentazione: Alta
Stile: Stout
Colore: Scuro
Gradi alcolici: 5%
Bicchiere: Calice a chiudere
Servizio: 10-12°C