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St. Stefanus Blonde del birrificio Van Steenberge

st-stefanus-beerUn’ascendenza abbaziale doc (con tanto di pedigree), messa a frutto nell’ambito di un preciso (e studiatissimo) progetto di marketing brassicolo, imperniato appunto attorno all’affidabile appeal di una tradizione secolare e solidamente attestata. Antico e moderno s’incontrano e si fondono, nell’operazione Sint Stephanus, la robusta Biere d’abbey (fiore all’occhiello nel portfolio distributivo del colosso Sab Miller) il cui nome ricalca quello di un noto convento di Gand (considerato la culla degli Agostiniani nei Paesi Bassi storici) e che ad esso professa la propria appartenenza: in termini sia di progetto della ricetta, sia (ancora) di titolarità della stessa. La quale poi, per l’esecuzione (secondo una formula assai diffusa nel territorio della birra monastica-non-trappista) si affida alla collaborazione organica con un vicino impianto laico: in questo caso gli stabilimenti Van Steenberge, a Ertvelde, una ventina di minuti in auto da Gand stessa. Venendo appunto alle specificità del processo produttivo, il fascino del metodo da cui nasce questa Blond (ben valorizzato nel packaging e nella comunicazione promozionale) ha il suo punto forte nella particolarità di una fermentazione primaria condotta effettuando tre inoculi di altrettanti diversi tipi di lievito: di cui uno derivante dall’originale ceppo Jerumanus usato (pare) fin dalle origini della comunità religiosa stefaniana a Gand (risalente al 1295).

Rifermentata in bottiglia, la St Stephanus Blonde elargisce un look decisamente appropriato allo stile: color oro anticato, velature di rito, schiuma di abbondanza altrettanto canonica. Variegato l’olfatto: caramello e miele; agrume (candito); frutta matura (albicocca e banana); spezie (pepe bianco, chiodi di garofano); un quid di terroso. Ricco anche il palato: al quale è sostanzialmente perdonabile il peccato veniale di una corporatura che potrebbe essere, sì, un poco più spessa e meno asciutta, prima di dilatarsi in un retronasale comunque variopinto, tra impressioni di coriandolo e di radice. Alcol, in piena media tipologica: 7 gradi portatori, tra l’altro, di un buon impatto termico.

st. stefanus blond
St. Stefanus Blonde del birrificio Van Steenberge

Fermentazione: alta
Stile: abbaziale
Colore: dorato
Gradi alcolici: 7%
Bicchiere: balloon
Temperatura di servizio: 10-12°