Spring del birrificio Hammer
Primavera è il nome della birra; e pienamente in linea con tale riferimento stagionale è il temperamento sensoriale di questa Amber Ale, in salsa American (sebbene, come vedremo, la luppolatura sia poliglotta), firmata da Marco Valeriani per la scuderia Hammer. Un’etichetta che può essere considerata apripista, essendo presente fin dalle prime fasi di lancio del marchio, e che presenta un direttorio luppolato internazionale, battente triplice bandiera: quella britannica dell’East Kent Golding, quella tedesca del Saphir, quella statunitense dello Sterling.
Un hopping team che – applicato a un grist bill dal quale discende una mescita dal colore ambrato chiaro, con riflessi brillanti (limpida nell’aspetto e ben dotata nel coronamento di schiuma) – costruisce una piattaforma aromatica a traino floreale (zagara, caprifoglio), nel quale, oltre al ruolo comprimario dei temi fruttati (nettarina, papaya, maracuja), abbiamo quelli gregari dell’erbaceo (prato falciato), delle resine (pino), dei toni più caldi del malto (biscotto, crosta di pane appena brunita). Questi ultimi, peraltro, si fanno meglio avvertire al sorseggio, senza con ciò tradursi in pinguedini di sorta (il corpo è agile, la carbonazione vivace, il tenore zuccherino è neutro-morbido), né in calori alcolici di qualche acutezza (la gradazione è a quota 6); ma offrendo il loro prezioso contributo nel bilanciare un profilo amaricante, sì, in crescita verso la chiusura, ma mai eccessivo.
Spring del birrificio Hammer
Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: American Amber Ale
Colore: ambrato
Gradi Alcolici: 6% vol.
Bicchiere: pinta
Servizio: 10-12 °C