In Inghilterra si diffonde lo schema di degustazione Cyclops
Il sistema alfa-simbolico di descrizione sensoriale “Cyclops” varca il confine delle sole “cask-conditioned” e “bottle conditioned”, per estendersi a tutte le altre birre. Lo schema di rappresentazione organolettica lanciato in Gran Bretagna nel 2006 e basato su una semplice griglia di “icone” e descrittori verbali (occhio, naso e bocca per introdurre le note dell’esame visivo, olfattivo e gustativo; coni di luppolo e zollette di zucchero per indicare le caratteristiche di amarezza e dolcezza) si è fatto conoscere essendo stato adottato per visualizzare le “note d’assaggio” di un numero via via crescente di prodotti, tutti però esclusivi dell’ambito cask e bottle-conditioned. Ora, invece, i vertici della compagnia – un soggetto no profit gestito da un consiglio di cui fan parte Everards Brewery, Cask Marque, Siba (associazione dei birrifici indipendenti) e Camra (l’organizzazione di consumatori “Campaign for Real Ale”) – hanno deciso di “abbattere il tabù” e di compiere il passo d’ingresso nel territorio delle “altre birre” (dalle lager alle “craft” confezionate in keg e così via), spiegando come ormai, nel Regno Unito, ci siano molte produzioni qualitativamente apprezzabili non reperibili nella versione “cask”. Al momento sono più di 1.700 le etichette “registrate”: le aziende sono invitate a fornire le loro birre per l’assaggio e le risultanti “tasting notes” sono sia riportate sul sito Cyclops, sia messe a disposizione delle aziende stesse, per qualificare e promuovere le rispettive creazioni. La prima “keg” ad essere provvista “Cyclopizzata” è la “Longhorn Ipa” della Purity Brewing, di Great Alne, nel Warwickshire (vedi foto).