Roma da bere. Nord-ovest: Atlas Coelestis e Mama Tequila
Partiamo con un birrificio: l’Atlas Coelestis. Per la precisione si tratta dell’unico birrificio “urbano” della Capitale rimasto dopo la fine dell’esperienza del Rome Brewing Co. di Mike Murphy. L’Atlas Coelestis si presenta come un ristorante di livello che propone, accanto a piatti ricercati, le proprie birre autoprodotte. Siamo ben lontani quindi dalla concezione classica di brewpub, caratteristica confermata dal fatto che per provare le creazioni del birrificio bisogna necessariamente sedersi a tavola e mangiare. Ma si tratta tuttavia di un piacevole sacrificio, visto che il locale offre una serie di piatti raffinati e ottimamente realizzati.
Passando alle birre prodotte, l’Atlas Coelestis si contraddistingue per una linea non particolarmente numerosa, ma piuttosto variegata. L’ispirazione trae origine dalla cultura birraria tedesca e anglosassone, tanto da dividersi quasi equamente tra basse e alte fermentazioni. Tra tutte spicca la Jacob’s Red Ale, ambrata dal naso fruttato e finale luppolato, gradevole ed equilibrata. Le altre birre standard sono la Shaula Bock (una bock piuttosto beverina), la Spica Weizen (birra di frumento) e la First Lager. Completano l’offerta la Caesar (ale stagionale) e la nuovissima Cometa (aromatizzata con cardamomo). Il nome del locale è un chiaro riferimento all’astronomia, scienza alla quale si ispira tutto l’arredamento dell’Atlas Coelestis. L’attenzione ai particolari regala un’atmosfera distinta e – perché no – onirica, mentre in un angolo dell’unica sala è visibile l’impianto di produzione. Il grande bancone centrale impreziosisce ulteriormente l’estetica del ristorante.
Muovendosi dall’Atlas Coelestis verso la zona di via di Torrevecchia, si incontra uno dei pub più interessanti in tutto il panorama capitolino: il Mama Tequila. Questo locale esiste da diversi anni, ma da quando il buon Stefano Battaglia ne ha assunto la gestione, si è trasformato in un punto di riferimento per la birra artigianale. Il Mama Tequila vanta un’ottima carta delle birre in bottiglia, con tanti prodotti provenienti da tutto il mondo e con una buona selezione di italiane. Ma è alle spine che si possono scoprire vere e proprie chicche: Stefano cerca regolarmente di presentare i prodotti dei migliori birrifici nostrani, proponendo spesso birre impossibili da trovare “on draught” a queste latitudini. Nonostante gli angusti spazi interni (fortunatamente in estate ci sono diversi tavoli all’aperto), il Mama Tequila si segnala come un ottimo indirizzo per bere bene, cresciuto negli anni nonostante la posizione decentrata. Saltuariamente Stefano organizza anche eventi di degustazione.
di Andrea Turco