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Proibizionismo? No, grazie!

Siamo contrari ad ogni forma di proibizionismo, storicamente non solo inefficace ma anche dannosa. Ma questa purtroppo sembra la strada che la politica, incalzata da un isteria mediateca, sembra intenzionata a percorrere contro l’abuso di alcool. Informiamo su un disegno di legge approvato lo scorso 10 giugno al Senato, ora al vaglio della Camera. Se dovesse diventare legge, fatta eccezione per gli esercizi muniti di regolare licenza, nessuno potrebbe più effettuare vendita o somministrazione in spazi o aree pubbliche, lasciando così intendere un divieto che – salvo precisazioni – si estenderebbe anche ad eventi e manifestazioni. Addio allora alla vendita di alcolici nelle sagre, festival, feste e mercati all’aperto. Delirio legislativo o mala interpretazione? Che gli azzeccagarbugli ci vengano incontro.. riportiamo intanto il testo di legge in questione:

1. La somministrazione di alcolici e il loro consumo sul posto, dalle ore 24 alle ore 7, possono essere effettuati esclusivamente negli esercizi muniti della licenza prevista dall’articolo 86, primo comma, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni.

2. Chiunque vende o somministra alcolici su spazi o aree pubblici diversi dalle pertinenze degli esercizi di cui al comma 1 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000 a euro 12.000. Se il fatto è commesso dalle ore 24 alle ore 7, anche attraverso distributori automatici, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000. Per le violazioni di cui al presente comma è disposta anche la confisca della merce e delle attrezzature utilizzate.

Attualmente la materia è regolata da un decreto legislativo del 1998 (art. 30, comma 5, D.Lgs. 31 maggio 1998 n. 114) che prevede il divieto di vendere sulle aree pubbliche bevande alcoliche, ad eccezione di quelle contenute in recipienti chiusi. «Questo provvedimento – spiegano Anva e Fiva Confesercenti (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) – interessa anche la miriade di fiere e sagre, feste e raduni popolari in occasione delle quali, se passasse la norma in oggetto, non si potrebbero più somministrare né vendere, insieme a prodotti di veloce consumazione (quali panini, tramezzini, ecc.), le bevande a bassa gradazione alcolica. Non solo: con l’approvazione della norma, risulterebbe anche vietata, in occasione di manifestazioni in cui si promuovono la produzione ed il commercio di prodotti tipici locali, la vendita dei vini in bottiglia».

Concludiamo ribadendo che la nostra rivista è contraria ad ogni abuso di alcool. Siamo ben consapevoli che l’alcolismo è una piaga sociale, ma siamo altrettanto convinti che i problemi vadano affrontati a monte, magari partendo dall’educazione al consumo o attuando politiche giovanili adeguate. Non certo con divieti che finiscono con l’impedire momenti tradizionali di aggregazione sociale rivolti anche alla conoscenza del mondo delle bevande di qualità.

3 Commenti

  1. Non sarà nascondendo l’alcool che si eliminerà la piaga dell’alcolismo (l’America ci insegna), forse invece fare conoscenza e cultura di quello che ci viene servito nel bicchiere può essere importante!

  2. Confermiamo dicendo che la legge è stata approvata ed entrerà in vigore dal 29 Luglio. Le manifestazioni potranno richiedere dei permessi transitori, anche se non sarà facile come prima realizzare una sagra, problemi invece per gli ambulanti e la somministrazione nei mercati aperti e chiusi.
    Speriamo in un emendamento che è stato proposto da varie categorie.
    Vi terremo informati.