Palo Santo Marron del birrificio Dogfish Head
Birrificio | Birra | Note |
Dogfish Head | Palo Santo Marron | Fermentazione: Alta Stile: Strong Ale
Colore: Marrone Gradi alcolici: 12° Bicchiere: Trappista Servizio: 12-14°C |
Quasi 100.000 $ il costo della botte da 10.000 galloni costruita in legno Palo Santo per la Dogfish, 43 volte il costo di una “semplice” botte di rovere di capacità equivalente, “un vero e proprio suicidio commerciale”, come ama dire Sam Calagione. Birra entrata in produzione fin dal novembre del 2006, non pastorizzata e non filtrata, affinata appunto in questo tino costruito con assi di legno palo santo (“albero sacro”), duro e resinoso, provenienti dalle foreste del Paraguay. 12° e 50 di IBU per questa brown ale, una “birra centrata per persone scentrate” come dice il motto della birreria, birra particolare, ma non eccentrica, comunque. Birra calda, molto warming, beverina a dispetto dell’alta gradazione, con una bella anima, dal bel colore marrone profondo, quasi impenetrabile, e una schiuma fine color caffelatte. Aroma ricco di malto e caramello, insieme alla vaniglia e alla resina arborea, il tutto rotondo e corposo. Scarsa carbonazione e grande consistenza del corpo di questa birra, che presenta tutta la variabilità delle sensazioni maltate e abboccate, eccetto quelle torrefatte. Alla lunga è molto impegnativa, la consistenza alcolica si fa sentire e anche la componente vaniglinata prende un po’ il sopravvento; ma è comunque un bello spettacolo produttivo. Per le serate invernali.
Assaggiata in bottiglia il 20/04/2009
Il birrificio Dogfish Head Milton Delaware La storia di questa ormai leggendaria brewery artigianale americana inizia nel giugno del 1995, quando viene aperto il primo, minuscolo impianto di produzione nel resort sulla spiaggia di Rehobohot, sempre nel Delaware. Da allora di … birra sotto i ponti della Dogfish ne è passata tanta, fino ad arrivare alla attuale produzione di 75.000 barili di birra, e la vendita di 25 milioni di bottiglie. Aperta all’inizio solo come brewpub, la Dogfish ha visto subito aumentare esponenzialmente l’interesse del pubblico per i propri prodotti, tanto da indurli a molteplici e ravvicinati ampliamenti del sistema produttivo: nel 1996 cominciano ad imbottigliare la loro prima birra, la Shelter Pale Ale, l’anno successivo ampliano la linea di produzione e nel 1999 sono in grado di produrre e imbottigliare 5 diverse birre che riescono già a commercializzare in 12 stati dell’Unione. Nel 2002 viene fatto il grande salto, con lo spostamento di tutta la produzione a Milton, nei locali di un vecchio conservificio dismesso (100.000 mq.), mantenendo comunque il “punto vendita” primigenio di Rehobohot, al secondo piano del quale è stata poi costruita una distilleria. Adesso il range produttivo spazia fra 20 diverse birre, alcune delle quali dalla gradazione estremamente alta, esportate in più di 25 stati. Il leggendario fondatore della brewery è Sam Calagione, una vera e propria superstar del mondo birrario americano, riverito come un Dio ad ogni appuntamento del Great American Beer Festival, e adorato come tale da tutti gli appassionati di birra. Famoso per le sue produzioni “estreme” (fermenta infatti con ingredienti anche “stravaganti” come cioccolato, ostriche, cicoria, zucca) e per la massiccia alcolicità di alcune sue altre birre, ottenuta mediante l’impiego di grano quattro volte più del normale e del luppolo per ben 20 volte. Da qui l’estrema luppolatura (anche 120 IBU) di alcune sue birre (tutta la “linea” della 60 minuti, 90 e 120, i tempi della bollitura in continuo del mosto con continue infusioni di luppolo). In tutto il lavoro di produzione Sam è coadiuvato soprattutto da Andy Tveekrem, mastro birraio capo della Dogfish, alla quale arriva nel 2004, dopo aver fatto altre esperienze lavorative alla Great Lakes Brewing Company di Cleveland e alla Frederick Brewing Company nel Maryland. |