Ricetta della birra vincitrice ad Una birra per l’estate 2009
“Fuori!!”. Mia moglie Paola mi aveva avvertito. Ancora liquidi per terra – con tutto il corollario di appiccicaticcio e di pedate rinsecchite- e mi avrebbe cacciato dalla cucina di casa. “Ma no, non ti preoccupare” avevo cercato di tranquillizzarla (invano). “Con questa nuova attrezzatura, vedrai che neanche ti accorgerai che ci sono stato in cucina”. Purtroppo, a causa di una “leggerissima” perdita sotto al rubinetto del mio nuovo e fiammante Bielmeier, e della conseguente pozzanghera giallognola sotto al tavolo, la promessa non è stata mantenuta. E così, sabato pomeriggio, 2 maggio, io e la mia attrezzatura siamo stati messi alla porta – quella della veranda . “Tanto andrà in malora” è stata la sentenza di Paola mentre, china, pensava ad asciugare il mosto perso durante la fase di risciacquo delle trebbie. Meno male che la zanzariera di casa offusca leggermente la visuale all’esterno e così non sono stati visti i miei scongiuri..!
Devo confessare però, che non sono riuscito a rispettare alla lettera il procedimento della ricetta Open, causa la mia breve esperienza con l’inerzia termica del pentolone Bielmeier (una pentola in acciaio smaltato con piastra elettrica da 2000W incorporata). Ogni step previsto nel programma di mash della ricetta originale ha avuto uno sbalzo di almeno un paio di gradi – al di sopra e al di sotto – prima di stabilizzarsi per bene. Per la bollitura del mosto poi sono stato costretto ad utilizzare il coperchio poggiato per tre quarti sulla bocca del pentolone, pena l’arresto della bollitura. Mi hanno spiegato che dovrei tarare meglio il termostato (smontando e rimontando il tutto) per lasciargli un “range” più ampio oltre i 100°C. Lo farò prima o poi.. Per il lievito infine ho optato per il Fermentis US -05 secco. Avevo anche il Wyeast liquido, ma la pigrizia di preparalo con lo starter ha vinto su ogni altra scelta!
Ora, a parte gli errori e le temperature di mash un po’ sballate, quello che –penso- abbia contribuito a far sì che la birra venisse accettabile, è stata la fermentazione: vigorosa quanto basta e temperature molto stabili (22°C). Devo dire che il termostato (costruito da un mio amico che lavora sul controllo temperature nelle serre da agricoltura) ha fatto il suo dovere, insieme al vecchio frigo di mia madre. Ho fatto la classica settimana di fermentazione, poi il travaso in un secondo fermentatore con l’aggiunta di 6 grammi di luppolo Amarillo in pellets. Li ho aggiunti così, senza hop-bag o altro, contando poi sulla eventuale precipitazione con la maturazione a bassa temperatura, così come prevista dalla ricetta originale. Infine, dopo tre settimane a 4 gradi circa, ho imbottigliato facendo il priming con lo zucchero bianco e il misurino in dotazione ai classici kit di fermentazione “all in one”.
Mi ero ripromesso di non assaggiare la birra prima di almeno altre 3 settimane in bottiglia (sempre a 4-5 gradi circa), ma…non ho resistito! Dopo la prima settimana in bottiglia, l’erbaceo del luppolo era predominante su tutto. Ho notato però che questa sensazione è andata via via diminuendo con il passare delle settimane. Confesso anche che – al di la del primo posto a Piozzo- questa birra è forse la più buona che abbia mai prodotto. Semplice, buona schiuma, ma con una sorta di “kick” che fa contenti noi “beer-hop-geek”. E comunque, al di la di una mia certa insicurezza di base, pensavo che la spedizione delle birre con le temperature estive, avrebbe compromesso molto delle caratteristiche della birra. Invece, a quanto pare, è andato tutto bene. Il nome –“Open – The Fondi Brew” non è il massimo dell’originalità (Fondi – LT è la cittadina in cui vivo), ma tant’è… . In ogni caso, resto convinto che la partecipazione ai concorsi serve a noi homebrewer, in quanto abbiamo la possibilità di avere a disposizione i giudizi di assaggiatori ben più esperti di noi e dai quali possiamo trarre informazioni super partes. Si sa, la birra fatta in casa è come un figlio, e come dicono i napoletani, “Ogni scarrafone….”.
La ricetta
Open – the Fondi Brew
Tecnica: All Grain
Stile: American Pale Ales/American IPA
Litri finali: 15 litri
Original Gravity: 1054
Final Gravity: 1014
IBU: 42
SRM: 5
Alc.Vol.%: 6.8
50 – 55° C x 20 minuti
63 – 65° C x 30 minuti
70 – 75° C x 30 minuti
Note fermentazione:
1 settimana a 22°C, travaso + 1 settimana a 22°C, + travaso+ dry hop 6 gr. amarillo (pellets) x 20 gg tra 4 – 8°C.
INGREDIENTI
Malto:
Varietà malto – Grammi
Pilsener – Germania – 3280 gr.
Pale Malt (Maris Otter) – Gran Bretagna – 260 gr.
Pale Malt(2-row) – Belgio – 130 gr.
Luppolo:
Varietà – luppolo – Grammi – AA% – Minuti
Pellets – Amarillo Gold – 13,5 gr. – 5% – 0 min.
Pellets – Cascade – 9 gr. – 5% – 0 min.
Pellets – Amarillo Gold – 6 gr. – 5% – Dry Hopping
Pellets – Columbus – 5 gr.- 14,2% – 45 min.
Pellets – Magnum – 5 gr. -17% 90 min.
Lievito:
Varietà lievito
Secco – SafAle American Ale – US-05 (56)