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Nozze contadine: broccoli gratinati e Belgian Ipa

Tra i prodotti di stagione più versatili e anche più virtuosi dal punto di vista nutrizionale (sono grandi portatori di fibre e sali minerali, mentre presentano un contenuto minimo in calorie di circa 27 su 100 grammi), i broccoli hanno anche un ruolo rilevante dal punto di vista storico nel costume alimentare del nostro Paese, così come di diversi altri in tutta Europa. Croce e delizia (al pari delle verdure in genere) nel rapporto tra genitori e figli attorno al tema dei pasti, questa varietà di cavolo rientra tra quelle voci del paniere alimentare che spesso si iniziano ad apprezzare una volta superata la boa dell’adolescenza, quando il palato si apre al piacere conferito da sapori meno, diciamo così, sfacciatamente golosi.

broccoli-gratinati

Eppure non mancano le ricette per rendere il broccolo un boccone già immediatamente accattivante: basta lavorare (anche con semplicità) affiancandogli i partner giusti per creare una composizione gustativa ancor più appetibile e seducente. Ad esempio optando per una gratinatura, con preventiva aggiunta di aromi (per dire: aglio e peperoncino); di qualche esaltatore (sale e una spolverata di formaggio da grattugia); di una componente grassa della natura e nella quantità adatta a creare amalgama e struttura come l’Extravergine d’oliva. La gestazione di un piatto del genere ha una durata di poche decine di minuti, in compenso (consumato sia come antipasto, sia come contorno, sia come seconda portata in un menù senza carni) garantisce intensità sensoriale e sfiziosità, varietà di tematiche gustolfattive e piena soddisfazione.

Con cosaBelgian Ipa accompagnare il tutto, parlando di birra? Due calcoli veloci. Lipidi presenti il giusto; idem il tenore amaricante; da considerare invece la tendenza sapida (il cloruro di sodio e il cacio aggiunti); così come l’ampio respiro odoroso espresso dagli stessi ortaggi (con il loro profilo deciso e non da tutti gradito, implicando la formazione di composti solforati) e dagli altri attori della ricetta. Anche per puntare il mirino verso tipologie (da noi almeno) meno gettonate, premiamo il tasto corrispondente all’area delle Belgian Ipa: non propriamente uno stile in sé, quanto un crossover tra Belgian Strong Ale o Tripel (il cui Dna è legato alla scelta del lievito) e Ipa classica o American Ipa o Imperial Ipa (per i protocolli di luppolatura). Si tratta di ibridazioni abboccate quanto serve per accarezzare salature, toni umami e piccantezze; provviste di un finale bitter di timbro vegetale atto a dialogare specularmente con quello della pietanza; dotate di una piattaforma olfattiva estesa e vigorosa, pronta ad avvolgere e ricomprendere, nel proprio abbraccio, quella dei nostri broccoli gratin. Non resta che selezionare qualche nome. Dagli Stati Uniti: Cali-Belgique (Stone, alcol 6.9%), Raging Bitch (Flying Dog, 8.3%), Le Freak (Green Flash, 9.2%); dal Belgio Lupolus HopEra (Les 3 Fourquets, 6%) e Arabier (De Dolle, 9%); in Italia Bricola (Lambrate, 7%) e soprattutto Tripl-Ipa (Opperbacco, 7.8%).