News dal birrificio Vecchia Orsa dopo i danni del terremoto
Come molti appassionati sapranno, prontamente informati da alcuni blog (qui e qui) la tragedia del terremoto ha colpito anche il birrificio artigianale di Vecchia Orsa situato a Crevalcore (Bo), a solo una trentina di km dall’epicentro del sisma. Le scosse hanno reso complicata l’attività produttiva di questo birrificio dall’anima sociale, guidato da una Cooperativa che ha come nobile obiettivo quello di dar lavoro a persone svantaggiate. Il locale infatti adibito a magazzino è attualmente inagibile.
Per fortuna non sono tardati ad arrivare gli aiuti. Particolarmente attiva è stata la sezione locale del PD che ha messo a diposizione del birrificio una cella refrigerata mobile che funzionerà temporaneamente da nuovo deposito. Solidale anche il birrificio comasco Bi-Du del birraio Beppe Vento, che ha provveduto di sua iniziativa a inviare sei fusti di birra in vendita nei prossimi giorni presso l’Harvest Pub di Bologna, il cui ricavato sarà devoluto al birrificio e alla comunità colpita dal terremoto. Anche il birrificio Torrechiara, ha deciso di mobilitarsi e dopo essere stata sul punto di annullare la replica dei Panil Days (prevista per questo weekend presso la sede del birrificio) proprio in segno di rispetto verso le popolazioni colpite dal sisma, Patrizia Losi ha invece deciso di confermare l’evento, salvo devolvere una parte del ricavato (il 5% del totale dei ricavi) direttamente alla Vecchia Orsa e ribattezzando l’appuntamento “Una Pinta di Speranza”.
Preoccupati e interessati agli sviluppi della vicenda abbiamo chiamato Roberto Poppi, birraio della Vecchia Orsa:
Tutto ok dopo le nuove scosse?
Sì, fortunatamente non ci sono state altre scosse violente, ma piccole scosse continue comunque avvertibili.
Ci aggiorni sulla situazione esistente, le scosse continuano a impedirvi l’accesso agli stabilimenti?
Attualmente il terremoto ha reso inaccessibile il locale destinato al magazzino. Grazie però all’intervento della sezione del PD di Crevalcore abbiamo risolto con una cella refrigerata e con delle tensostrutture montate nei pressi dell’impianto, situato in uno stabile che ha retto alle scosse.
Quali sono le necessità dettate dall’emergenza, di cosa avete bisogno?
Una volta risolta la questione del magazzino con strutture provvisorie esterne, non ci rimane che ultimare il trasferimento delle birre e del materiale. Non appena ricostruito l’inventario vedremo come fare per la produzione. La cosa migliore comunque rimane accelerare un trasferimento di sede che avevamo già previsto per settembre e che ci porterà a San Giovanni in Persiceto in una ex showroom Fiat. Ma ancora siamo in balia di alcune deroghe comunali per la destinazione d’uso degli spazi. Probabilmente l’idea migliore potrebbe esser quella di realizzare, in via temporanea fino all’apertura del nuovo birrificio, un progetto di produzione itinerante tipo Buskers.
Senti di ringraziare qualcuno per la vicinanza dimostrata in questo brutto momento?
Non una persona nello specifico, ma tutto il mondo della birra artigianale. Nel momento in cui Kuaska e alcuni blog hanno riportato la notizia si è scatenato un tamtam con attestati e manifestazioni d’aiuto incredibili. Tutto questo dimostra che il movimento della birra esiste, è forte e in grado di collaborare.