USA: il mercato al tempo del coronavirus. Con i vari Stati che si trovano a dovere affrontare l’emergenza Covid a gradi molto diversi di intensità, il panorama federale americano per quanto riguarda bar e ristoranti, si presenta decisamente variegato. Alcuni Stati ancora non hanno dato il via libera per il consumo all’interno dei locali, limitandolo all’esterno o addirittura al solo asporto. Al contrario in altre zone è già possibile fruire dei locali in maniera molto simile a quanto accade nel nostro Paese. Ricordiamo che gli USA sono una federazione di Stati, comparabili all’Europa e che ogni stato è al suo interno diviso in contee, ognuna con una sua specifica risposta all’emergenza in base alla gravità. Intanto il settore off-premise, quello cioè dove la vendita viene fatta senza somministrazione, nel periodo da inizio marzo a metà giugno ha fatto registrare un +21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche se il dato è positivo è bene registrare come non sia sufficiente a pareggiare le perdite del settore dovuto alle norme restrittive applicate in questo periodo che hanno ridotto i ricavi di circa il 40%. A fare la parte del leone sono ancora gli Hard Seltzer con una crescita del 250% rispetto all’anno scorso solo nella prima metà del 2020 (215 milioni a metà giugno contro i 61 totali del 2019). Questo dato risulta ancora più impressionante se si pensa che nelle prima due settimana di giugno gli hard seltzer hanno rappresentato il 10% delle vendite negli off premise, con White Claw che controlla il settore con una metà delle vendite. Questo tipo di canale sembra inoltre far rivivere l’interesse verso i grandi brand classici come Samuel Adams o Sierra Nevada che stanno avendo buone performance con le loro birre più conosciute.
Kings Cup, la birra di Mikkeller per Burger King. Harry e Sally lavorano da Burger King. Dopo avere visto i personaggi delle grafiche di Mikkeller alle prese con le più disparate e surreali situazioni, mai avremmo pensato di vederli impiegati nella celebre catena di fast food sull’etichetta della King’s Cup. Stiamo parlando della birra che Mikkel Borg Bjergsø ha deciso di realizzare per Burger King. La ricetta prevede una birra con frumento, ben luppolata e praticamente analcolica, disponibile al momento solo in lattina e solo nei punti vendita danesi come abbinamento ai nuovi menu di Burger King battezzati New World.
Il Great American Beer Festival si svolgerà on line. Brewers Association ha annunciato che il l’evento più importante del panorama brassicolo americano (e non solo), sarà trasformato in una immersive on-line experience. L’evento si svolgerà il 16 e 17 ottobre, è ancora in definizione, ma sicuramente trarrà vantaggio dalle esperienze virtuali realizzate in questi mesi in tutto il mondo. Saranno sicuramente presenti degustazioni, conversazioni con i birrai, collaborazioni con birrifici locali e consegne a casa di abbinamenti cibo-birra. Molto probabilmente per partecipare alle attività sarà possibile ordinare le birre da degustare tramite una piattaforma online che verrà attivata nei prossimi mesi. Non si fermerà nemmeno il concorso, in cui 100 giudici internazionali saranno chiamati a giudicare le birre iscritte (si prevedono 7000 birre partecipanti). Brewers Association dopo la cancellazione di Savor, evento seguitissimo dedicato al matrimonio tra cibo e birra, e della Craft Beer Conference e annessa World Beer Cup, ha voluto reagire garantendo comunque la sicurezza di tutti per dare un segnale al settore. Anche la Brewers Association ha subito le conseguenze dell’emergenza Covid: nelle scorse settimane l’associazione ha dovuto licenziare quasi un quarto dei propri dipendenti, votando congiuntamente la riduzione degli stipendi dei propri quadri più alti.
Pliny the Younger da 5,1 milioni di dollari. L’edizione 2020 della Pliny the Younger, triple IPA di Russian River, ha generato un indotto di ben 5,1 milioni di dollari, con un +22% rispetto all’anno precedente. Lanciata da 16 anni normalmente nel primo week end di febbraio e prodotta solo in fusto, l’edizione 2020 è stata presentata quest’anno anche in bottiglia.
Black is beautiful, una birra per l’uguaglianza. Un progetto di collaborazione brassicola volto a portare alla luce le difficoltà e gli abusi a cui le persone di colore sono troppo spesso esposte. Nato da una idea di Marcus B, birraio e fondatore di Weathered Soul di San Antonio, sull’onda delle proteste seguite alla morte di Floyd negli USA, il progetto raccoglie al momento ben 853 partecipanti, non solo negli USA. Come altri prima (All together, è solo l’ultimo) Black is Beautiful si basa su una ricetta condivisa ma modificabile da ogni birrificio (in questo caso una imperial stout) e da una grafica comune a cui ogni birrificio può apporre il proprio logo. Ogni aderente al progetto brasserà nel proprio impianto e venderà secondo i propri canali. La condizione per partecipare è quella di donare il ricavato a enti che promuovano l’inclusione e la parità sociale, che si battano contro la violenza della polizia e sostengano gli abusati.