Nasce Birrai Italiani, la rete della birra artigianale abruzzese
Fare sistema per contare di più nella partita della competizione economica (commerciale e turistica in particolare), a beneficio non solo proprio, ma dell’intera regione, dell’intero settore e – in definitiva – dell’intero Paese. Questo, in sintesi, il manifesto d’intenti, di Birrai Italiani, la rete di imprese microbrassicole nata in Abruzzo; ne fanno parte sei marchi fondatori: Almond ’22, San Giovanni, Deb’s, MFC, Terre d’Acquaviva e Alkibia.
Sul piano programmatico, gli obiettivi sono semplici e chiari: sviluppare percorsi condivisi di promozione sotto un marchio comune; favorire lo scambio d’innovazione; attivare sinergie per la distribuzione e la riduzione dei costi. Sollo sfondo, una scommessa: concorrere, sui mercati nazionali e internazionali, anche con le macrorealtà industriali, garantendo gli standard qualitativi dell’artigianale. Eccellenza è la parola d’ordine, ambiziosa e impegnativa, che si è data la nuova alleanza, che ha come presidente Jurij Ferri, titolare e anima di Almond ’22.
Abbiamo mosso questo passo di tipo associativo – dice – perché convinti che l’unione faccia la forza. Insieme possiamo, come primo traguardo, abbattere le spese di produzione, selezionando i fornitori e acquistando materie prime, servizi e prodotti come un cluster di aziende. Sfida decisiva è, prosegue Ferri, quella dell’internazionalizzazione: I mercati grandi (Russia, Stati Uniti, Cina e così via) necessitano, per essere avvicinati e penetrati, di strutture ben maggiori di quelle che un singolo birrificio può mettere in campo. Infine un appello: L’Abruzzo è leader per numero di birrifici in funzione della densità demografica; ma siamo poco competitivi a causa della burocrazia e delle accise, davvero troppo pesanti. C’è bisogno del supporto delle istituzioni.