Milano da bere: Città Studi, quartiere Ortica e Milano Est

Dopo una partenza scoppiettante con il Birrificio Lambrate, il nostro tour birrario meneghino prosegue idealmente in senso orario spostandoci a sud-est per toccare altre interessanti proposte.

Vale la pena di fare una breve sosta sulla circonvallazione esterna alla Brasserie Bruxelles in Viale Abruzzi 43, un locale che ricorda i moderni caffè del Belgio con un lungo bancone “abitabile”. Se la selezione alla spina, monopolizzata da marchi industriali (Fisher, Affligem) e da proposte un po’ scontate (La Quenast, Blanche de Bruxelles), può risultare poco stimolante per l’appassionato più smaliziato, più interessante invece risulta la carta della birre in bottiglia, ovviamente impostata sul Belgio, costruita per indicazione di colore e gradazione (anche se non manca qualche piccola imprecisione) e con una discreta copertura di etichette.  Presente nel frigorifero anche qualche stimolante novità fuori carta, come le birre della Brasserie de la Senne. Il servizio alla belga viene eseguito a regola d’arte dal volenteroso gestore del locale. Prezzi per le spine: 5 euro la media, 3 euro la piccola. Per le bottiglie siamo nella media milanese, quindi costosette. Peccato per la trasmissione di partite di calcio sul maxischermo che spezza un po’ la piacevole atmosfera del locale. Degli stessi proprietari segnalo anche Au Vieu Strasbourg in Via Gaetano Strambio 29, poco distante e con una selezione simile di birre.

Nelle vicinanze abbiamo due ottimi riferimenti per l’acquisto di birra. Nei pressi di Porta Venezia, in Via Palazzi 15, Flavia Nasini con il suo Atuttabirra da 15 anni è un punto di riferimento per la città, precursore storico dei molti beershop di qualità nati negli ultimi anni in tutto il paese. Chi ha potuto assistere all’alba della birra artigianale in Italia ricorderà con nostalgia i primi eventi culturali da lei organizzati a Milano e dintorni spesso in collaborazione con Kuaska. Piccoli semi in quella che allora era un terra ancora arida e difficile da coltivare. Da sempre attenta nel proporre prodotti con un ricarico corretto, l’offerta copre tutte le nazioni birrarie (dal lambic agli stili anglosassoni) con diverse proposte anche dal nostro paese. Spesso non mancano neppure prodotti insoliti o sconosciuti e di misteriosa provenienza, fuori dalle mode birrarie vigenti. Materiale da homebrewing  e gadgetistica completano l’assortimento.

Un’altro eccellente beershop milanese si trova a poca distanza. Roybeer, in Via Plinio 63, propone una selezione di prodotti davvero impressionante. Il numero di bottiglie è sicuramente molto corposo senza avere la pretesa di essere sconfinato. Il vero punto di forza è nella selezione, tutte etichette di grande interesse. Accanto ai soliti, intramontabili cavalli di battaglia tradizionali (Westvleteren incluso), compaiono infatti prodotti di nicchia di birrifici più o meno conosciuti insieme a parecchie bottiglie rare di birrifici americani e nordeuropei dall’approccio più “moderno”, spesso eccellenti. Interessante anche le selezione italiana che affianca a nomi storici o regionali come ad esempio Baladin e Birrificio Italiano birrifici emergenti come Valcavallina o meno diffusi al nord come Barley, Almond e Maltovivo. I prezzi, un poco superiori alla concorrenza, sono un po’ a macchia di leopardo, con proposte concorrenziali a fianco di etichette più rare e meno convenienti. Anche qui trovate curiosità e materiale da homebrewing in vendita. Il taciturno proprietario forse non è proprio il massimo nella comunicatività, di sicuro però ci sa fare nella selezione accurata del prodotto. Me ne sono uscito con tre bottiglie di Harvey’s Imperial Extra Double Stout (del 2003!) che non trovavo da anni!

Nel periferico quartiere Ortica troviamo un altro storico brewpub milanese, il Giardino della Birra di Via Ortica 10. Il piacevole locale di stampo tedesco è davvero enorme e non manca della necessaria atmosfera di convivialità. Ideale per cenare e passare una serata tranquilla, propone un’ampia selezione di proposte culinarie fra cui spiccano la selezione di carne argentina ed alcuni piatti bavaresi, di buona qualità e proposti a prezzi convenienti per la media cittadina. Alla spina propongono le loro birre non filtrate, prodotte con l’impianto visibile a fianco dell’ingresso del locale. La Contessa Bionda è una birra onesta, leggera e di poco carattere, parsimoniosa nell’utilizzo del luppolo. La contessa Weizen, dal colore aranciato, risulta un po’ sporca al naso. La Conte Jack, anche lei poco caratterizzata ma pulita e piacevole, è risultata la migliore del trio. I prezzi, differenti per tipologia, stanno nell’intervallo 3.20-3.60 euro per 0.3 lt, 3.80-4.20 euro per 0.4 lt, 8-9 euro per 1 lt. Un po’ carenti le descrizioni delle proprie birre riportata in carta. In città è presente anche un’altra “succursale” del Giardino della Birra in Via Boiardo.

Tornando verso il centro, proprio di fronte alla rotonda della Besana in Viale Regina Margherita 4, troviamo l’Hop, un altro tempio del panorama birrario milanese. Gestito dalla moglie di uno dei ragazzi del Birrificio Lambrate, ne ripropone anche lo spirito ruspante e alla mano all’interno di questo locale semplice ma non casuale, un po’ cucina domestica un po’ salotto post industriale. Affollato da giovani e rumoroso nelle ore serali quando vi risulterà arduo raggiungere il bel bancone ricoperto di rame, propone esclusivamente birre alla spina, scelta che apprezzo molto per questa tipologia di pub. Oltre alla selezione completa delle birre del Birrificio Lambrate, sono sempre presenti una o due proposte di altri birrifici del Nord Italia, come la rara Brune del Baladin (ottima) o le creazioni del BI-DU. Per mangiare trovate semplici panini o insalate, con un occhio di riguardo per i vegetariani. Aperto nei giorni feriali dalle 12.30 alle 15.00 e tutti i giorni dalle 18.30 alle 2.00. Happy hour fino alle 20.00.