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Magus del birrificio Durham

magusCromatismi non proprio da Bitter, quale si dichiara, ma piuttosto da Golden. Al di là di questa incongruenza (e dei “riflessi” gustolfattivi che ne conseguono), la “Magus” firmata dalla Durham Brewery – marchio dell’Inghilterra nordorientale, con base (fin dalla nascita, nel 1994) nella cittadina omonima, una trentina di chilometri a sud di Newcastle – è di quelle bevute che “sa piacere” nel complesso: anche per il gusto (dalle componenti in parte pure “concettuali”) di trovare consistenza di contenuti sensoriali in una pinta da neanche 4 gradi alcolici (3.8, per l’esattezza).

Sinceramente un poco “ipetrofica” la schiuma, ciò detto (e sorvolando anche su questo “fuori programma”), è al momento di mettere in funzione le narici che la biondina inizia a farsi apprezzare, sfoderando un carattere mite, ma delineato: fra sentori panificati e cerealicoli di base, stratificazioni floreali (camomilla) e poi, in crescendo di incisività, puntate negli ambiti dell’erbaceo e del citrico (pompelmo). Al palato l’impatto è delicato e la costruzione della corsa diligentemente contenuta nelle dimensioni: non lunghissima, dunque, si concretizza in una partenza levigata e in un congedo amaricante in cui ritornano le suggestioni fogliacee già percepite al naso. Ben valorizzata dunque, nell’insieme, la compagine delle nazionalità di ascendenza delle varietà di luppolo riportate dai fogli anagrafici della birra: Germania, Stati Uniti, Boemia, Slovenia e Inghilterra stessa. Riepilogando: fresca, bilanciata, pulita e di beva; mica una bomba: ma proprio non vuol esserlo.

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magusbottMagus del birrificio Durham

Fermentazione: alta
Stile: Golden Ale
Colore: dorato
Gradi alcolici: 3.8
Bicchiere: pinta
Temperatura di servizio: 6-8 °C