Le ultime mosse dei grandi marchi nel risiko della birra

Periodo di fermento per i grandi marchi della birra che investono alla conquista soprattutto dei nuovi mercati. A muoversi in maniera decisa ultimamente sono stati i tre colossi mondiali, ABInBev, SABMiller e MolsonCoors (un altro grande gruppo come Heineken si era mosso nel dicembre dell’anno passato acquisendo Galaxy proprietaria di ben 918 pub nel Regno Unito).

molsonL’investimento più grosso lo ha realizzato la statunitense MolsonCoors  che all’inizio di aprile (2012) ha ufficializzato l’acquisto di  StarBev per 3,5 miliardi di dollari. Starbev è operante nell’Europa centro-orientale (Repubblica Ceca, Serbia, Croazia, Romania, Bulgaria, Ungheria e nel Montenegro) sia come produttore di una ventina di marchi, tra cui  Staropramen, sia come distributore di altri marchi (Stella Artois, Hoegarden, Leffe e Beck’s) con un giro di affari nel 2011 di circa 1 miliardo di dollari. “L’acquisizione di StarBev si inserisce perfettamente nella strategia adottata da Molson Coors che punta a incrementare il nostro portafoglio di marchi pregiati e ad ampliare la nostra presenza nei mercati in crescita di tutto il mondo”, è stato il commento di Peter Swinburn, presidente e direttore generale di Molson Coors.

In ordine di grandezza di investimento segue SABMiller, decidendo di investire 400-5oo milioni di dollari l’anno per i prossimi tre o cinque anni (per un totale che va da gli 1,2 ai 2,5 miliardi di dollari) in Africa, un mercato in forte espansione (in SabMiller  parlano di una crescita delle vendite dell’11% nell’ultimo anno, escludendo il Sud Africa) dove intende mantenere una posizione dominante. Ovviamente non è un caso che punti su questo mercato. Il gruppo SABMiller nasce infatti nel 1999 quando il colosso sudafricano South African Brewing (SAB) acquistò la nordamericana Miller Brewing Company cambiando il proprio nome in SABMiller. Nell’investimento è prevista la rimodernizzazione degli impianti già esistenti e la costruzione di 2-3 nuovi impianti ogni anno nel continente.

Infine ABInBev si è assicurata il 51% delle azioni della Cerveceria Nacional Dominicana per una cifra intorno agli 1,2 miliardi di dollari. L’acquisto ha visto il conivolgimento diretto di AmBev, emanazione brasiliana del colosso statunitense, ed andrà a consolidare la posizione di forza che il gruppo ha nella zona caraibica e sud americana (in Brasile il gruppo da solo rappresenta il 70% del mercato totale), oltrechè ovviamente nella repubblica Dominicana, dove AmBev era il principale competitor dell Cerveceria Nacional Domenicana.

Vedremo chi la spunterà nel risiko planetario della birra!