Heineken acquista il birrificio lombardo HIBU
È ufficiale: HIBU Società Agricola Srl, dal 2007 produttore di birre artigianali, e Dibevit Import Srl, società del Gruppo Heineken dedicata all’importazione di birre premium e speciali, hanno appena annunciato la firma dell’accordo di acquisizione. Le birre HIBU saranno commercializzate dalla rete dei 400 distributori Ho.Re.Ca. di Dibevit che offriranno al mercato l’intera gamma HIBU, un portfolio di oltre 30 etichette, sia in fusti sia in bottiglia. Il birrificio HIBU, con sede a Burago di Molgora (MB) in Brianza, conta una decina di collaboratori e oltre 30 etichette.
Nato nel 2007, il marchio lombardo Hibu ha raggiunto velocemente livelli produttivi di tutto rispetto, interpretando con i suoi prodotti soprattutto il repertorio belga e anglosassone, evidente espressione delle inclinazioni da parte dei tre (tutti ex homebrewers) titolari e soci fondatori dell’attività: Tommaso, Lorenzo e Raimondo. Hibu coltiva direttamente circa 40 ettari di terreni dislocati fra Basilicata e Lombardia (l’acquisto più recente, in Brianza, dietro il birrificio). Il grosso della produzione è fatto di orzo maltato in Italia. Al cereale negli anni si è affiancata la coltivazione, al momento sperimentale, di luppoli autoctoni da cui il birrificio partirà per creare birre artigianali a chilometro zero. Nel 2016 la produzione annua è stata di 3700hl, 5000hl quella prevista a fine 2017.
Il fondatore e mastro birraio, Raimondo Cetani, ha così commentato: Era giunto il momento di crescere. L’incontro con Dibevit, realtà specializzata nella distribuzione di birre di alta qualità, ci offre l’opportunità di non rinunciare a ciò che siamo stati fino ad oggi, ingranando però una marcia in più. Non cambierà niente: andremo avanti con la stessa identità e filosofia, puntando come sempre sulla passione che ci caratterizza, in libertà, mai rinunciando alla qualità e alla creatività, verso prodotti sempre migliori.
Peccato le loro birre non erano male…metto una croce ed elimino dalla lista dei miei birrifici artigianali preferiti.
Bene per loro ma dovranno togliere dall’etichetta e dal loro pub la dicitura craft brewery in quanto non si tratterà più di birrificio artigianale in quanto non più indipendente come la legge stabilisce.
avrete sicuramente la vs convenienza ad allargare la distribuzione, peccato che non siate piu un birrificio artigianale. Spero che questo non vi faccia cambiare la qualità della IPA che fate per conto del VIAGGIATORE GOLOSO. una IPA che bevo da diversi anni con molta soddisfazione mia, parenti ed amici. Buona anche la GOLDEN ALE, ma solo quella da 75, perché quella da 33 è piatta. Ma gusti sono gusti….
Stefano Conti