Gold del birrificio Buxton
Dallo sconfinato scaffale di casa Buxton, ecco un’altra performance (l’ennesima) in cui intensità sensoriale e senso della misura si fondono in una ragguardevole sintesi armonica. L’intuito, il mestiere (e anche l’indiscutibile fiuto commerciale) di Geoff Quinn (titolare, nonché head brewer all’impianto del Derbyshire) e degli altri componenti dello staff si condensano questa volta in una Golden Ale, ovviamente interpretata secondo i dettami della contemporary wave mondiale e britannica, orientata ai luppoli nuovomondisti. Qui, in ricetta troviamo due statunitensi, Liberty e Amarillo, più il neozelandese Nelson Sauvin, applicati – anche in dry hopping – a una base maltata votata a costruire una pinta dal pieno e luminoso color oro chiaro, le cui accensioni vengono ulteriormente valorizzate dalla sostanziale pulizia della massa liquida. Ottima anche la schiuma, bianca, fine nella grana e cremosa: dissipandosi la quale, si apre uno scrigno odoroso succosamente piacevole, consacrato alle note della frutta esotica (litchi e ananas) e non (pera appena matura), alle fioriture di petalo bianco (bosso), agli agrumi (limone in primis). La bocca è altrettanto ispirata a tratti di semplice eleganza: si avvia con primissimi passi di lieve morbidezza maltata, per poi cede strada quasi subito a un amaricante fine e affilato, mai arrogante nonostante il suo tono di voce, spostandoci verso la conclusione della corsa gustativa, raggiunga quote importanti e, senza dubbio, caratterizzanti, rispetto al timbro organolettico d’insieme. Ottimamente tenuto a freno il grado alcolico, che si arresta a un livello pari al 5,2% in volume.
Gold del birrificio Buxton
Fermentazione: alta
Stile: Golden Ale
Colore: dorato
Gradi alcolici: 5.2%
Bicchiere: pinta
Temperatura di servizio: 6-8°