Tra le numerose etichette presenti nel catalogo della Unibroue, casa birraria canadese (di Chambly, nel Quebec) di proprietà del gruppo giapponese Sapporo, la “Fin du mond” è una tra quelle che più si affida, per la propria caratterizzazione, alla spinta sul pedale della gradazione alcolica. Premendo sul quale, arriva a toccare quota 9%, proponendosi poi, quanto alla precisa categorizzazione stilistica, come esecuzione in chiave Triple. Per doverosa chiarezza, il nome “la fine del mondo”, non si riferisce a quella che sarebbe una pretenziosa (e unilaterale) celebrazione delle proprie virtù sensoriali; no, è piuttosto un omaggio all’America in sé e alle vicende avventurose delle esplorazioni, tra Rinascimento ed Età Moderna che portarono alla sua scoperta da parte dei navigatori europei: i quali, prima di approdare alle coste del Nuovo Continente, cedettero di essere arrivati appunto alla fine del mondo.
Prodotta con malto d’orzo e di grano, zucchero candito, spezie e luppolo, si presenta alla mescita con un colore dorato ben carico, attraversato da palpabili velature. L’espressione aromatica, di proporzioni assolutamente decise (in intensità e persistenze), si articola in note di frutta (mela matura), pollini (fiori bianchi), mou e spezie (coriandolo). La bocca è altrettanto abbondante (a tratti massiccia, forse), concentrata e lunga: riemergono i temi della mela matura e del mou, per uno svolgimento che segue i binari della dolcezza, salvo “sollevarsi” alla fine in finale secco, attraversato da una venatura acidula con una punta di amaricante da luppolo appena accennata. Corpo pieno e caldo: netta (ma non pacchiana) la sensazione termica della stazza alcolica.
Fin du Monde di Unibroue (Canada)
Fermentazione: Alta
Stile: Triple
Colore: Dorato
Gradi Alcolici: 9% vol.
Bicchiere: Balloon
Servizio: 10-12°C