Faraona alla Kriek, un grande classico belga
In questo articolo vi proponiamo una ricetta tradizionale dalla terra delle Fiandre e Vallonia, che sa stupire giocando con dolcezza, acidità e sapidità. La sua realizzazione è abbastanza semplice, e come accompagnamento si può pensare ad un classico purè di patate fatto in casa o alle tipiche patatine fritte.
Preparazione: 15 min
Cottura: 35 min
Totale: 50 min
Ingredienti per 4 persone:
4 cosce di faraona
50 cl di Kriek
12 cl di brodo di vitello
160 g di burro
30 g di confettura di ciliegie
20 g di zucchero
30 ciliegie dolci
4 cucchiai di cognac
4 cucchiai di succo d’arancia
½ limone
sale
pepe
Procedimento:
- Preriscaldare il forno a 180 °C.
- Sciogliere 80 g di burro in una padella antiaderente, quindi rosolare le 4 cosce per pochi minuti per lato, fino a doratura.
- Mettere le cosce di faraona in una teglia da forno, con un po’ del sugo di cottura, e infornare per 20 minuti, bagnandole regolarmente con il sugo. Attenzione: non lavare la padella del soffritto, sarà presto riutilizzata!
- In una casseruola, unire lo zucchero e l’acqua, scaldare, mescolando bene con un cucchiaio di legno.
- Quando il caramello inizia a prendere colore, aggiungere il brodo di vitello, il cognac, la Kriek, il succo d’arancia e infine la marmellata.
- Cuocere a fuoco lento per quindici minuti, quindi versare nella padella precedentemente utilizzata con il burro rimanente.
- Lasciare addensare quindi assaggiare e nel caso aggiungere il succo di mezzo limone (molto dipende dalla tipologia di Kriek utilizzata).
- Sfornare la carne, sistemarla nei piatti e servirla con accanto la salsa.
Nel bicchiere
Le fermentazioni spontanee belghe sono incredibili in cucina, dovete assolutamente provare anche se non le amate: rendono il piatto molto tridimensionale arricchendolo gustativamente e il loro lascito sarà meno impattante e più armonioso di quanto immaginate bevendola. In questo caso dovete scegliere una kriek vera, senza sciroppi aggiunti, anche perché la dolcezza nel piatto non manca. Poi ovvio che ci sono kriek e kriek, ma sta a voi scegliere quando volete calcare la mano. Da evitare – ma quello vale sempre – eccessivi strascichi acetici. Birra che potete riproporre anche a tavola visto il suo alto potere sgrassante, e che grazie alla sua guizzante freschezza aromatica saprà ribadire e amplificare le stesse note presenti nel piatto.