Se l’etichetta della birra fosse fatta da Apple e Facebook
Siete appassionati di grafica? Vi innamorate di forme, colori, immagini e caratteri di stampa? Ecco, se è così, probabilmente avrete notato come, in campo birrario, accanto a marchi che davvero, in fatto di look, han lasciato il segno e creato uno stile, convivano invece consuetudini stilistiche un po’ sbiadite, come minimo ripetitive (il boccale o le fascine di spighe d’orzo, per dirne un paio). Ebbene, mai disperarsi: tutto può essere svecchiato e rinnovato. L’esempio lo danno i creativi dell’agenzia pubblicitaria londinese Printsome: che hanno provato a immaginare come si presenterebbero – con le rispettive bottiglie ed etichette – le birre prodotte da grandi marchi internazionali le cui attività, con malto e luppolo, niente hanno da spartire.
Così nasce l’esperimento Beer-tualising: esercizio progettuale consistente nell’adattare, a immaginari prodotti brassicoli, le iconografie, i colori e gli slogan di famosi brand internazionali. Della fantasiosa galleria fanno parte – tra altre – la Facebrew (ispirata al più noto dei social network); una ipotetica Ale griffata Nike, di cui parafrasa il motto in Just drink it; e ancora la iBeer targata (ovviamente) Apple, che invita i consumatori esortandoli con un convincente Drink Differently.