Dolcezze in tandem: Frittelle di riso e Weizenbock
A carnevale – dice il proverbio – ogni scherzo vale… A patto non si parli di dolci! Quando si tratta di golosità, nessun grillo per la testa, please: le regole sono regole. A tavola, le ricette da far calare a fine pasto sono quelle della tradizione. Quindi questa volta puntiamo i riflettori sulle frittelle di riso facendone le star di questa puntata della nostra rubrica periodica dedicata agli abbinamenti.
Ricetta semplice, frugale, che sa di casa (tanto è legata alle familiari consuetudini regionali, specie del Centro), che si prepara velocemente facendo cuocere il riso in un bagno di latte cui si sia aggiunto zucchero e bucce di limone; per poi (ottenuta una cremosa materia omogenea ed eliminate le scorze) amalgamarlo con tuorli d’uovo, aggiungere uvetta (rinvenuta in acqua e rum); integrare con l’albume montato a neve più ancora bucce di limone grattugiate; impastare ulteriormente e infine fare, del tutto, piccole polpette da friggere in olio d’arachidi, servendole in tavola dopo averle rotolate su un letto di zucchero semolato di cui resteranno imbiancate. Il risultato, golosissimo (ti credo: circa 480 calorie per 100 grammi), si rivela soffice al dente, morbido all’assaggio, rivolto ad esprimere sensazioni zuccherine, vivacizzandole però, da un lato, con i toni gustativi dark dell’uvetta e, dall’altro, con i profumi più freschi dell’agrume.
Un profilo sensoriale che chiede essenzialmente tre, quattro requisiti alle birre eleggibili come partner: corporatura affusolata; funzioni sgrassanti (frizzantezza, vena acidula ed eventualmente alcol a sostegno); un orientamento parimenti sweet e di tenore dimensionale (vigore e persistenza) pari a quello del morso; una tavolozza aromatica dialogante e, se possibile ricalcante, quella del boccone. A quale tipologia brassicola corrisponde un simile identikit? A diverse, certamente, ma quella che ci sembra calzare più a misura è forse la Weizenbock. Ed in particolare nelle sue declinazioni cromatiche dorate (onde evitare tostature di troppo) che attingiamo nel proporre, come di consueto, i suggerimenti specifici di chiusura: dalla nativa Germania le rappresentanti delle scuderie Ayinger e Gutmann, rispettivamenmte da 7.1 e 7.2 gradi; sul mercato nazionale due venete, quelle firmate dal Doge (Zero Braco, Treviso) e da Birrone (Isola Vicentina, Vicenza) con la Cibus.