Si chiama Koji il Riso la creatura ultima nata dalla fervida fantasia di Giovanni Campari, birraio del Birrificio del Ducato. E proprio a quest’etichetta debuttante spetterà l’onore di bagnare il brindisi organizzato in vista dell’imminente ottavo compleanno del marchio parmense. Venerdì 27 marzo, alle 21 in punto, un gruppo selezionato di 17 pub (16 in Italia e uno in Gran Bretagna), apriranno, in simultanea, un rubinetto del proprio impianto di spillatura che per l’occasione sarà dedicato proprio alla Koji.
Derivante da un mosto in cui figurano malto d’orzo, frumento e riso, la new entry della gamma emiliana è il risultato di una ricetta originale che prevede l’aggiunta, in maturazione, di fiori di gelsomino e foglie di tè verde; ma soprattutto – elemento più spiccatamente caratterizzante – un processo di fermentazione affidato all’inoculo di Aspergillus Oryzae, la muffa (detta anche Koji, appunto) utilizzata per la preparazione del sakè. Difficile, chiaramente classificarla: si tratta di un prodotto sperimentale, che presenta all’assaggio note del tutto peculiari che richiamano vagamente le aromatizzazioni utilizzate (tè in primis) e dove emergono sensazioni anche selvatiche, seguite in bocca da una leggera acidità (dovuta al microrganismo protagonista).
Chi volesse provarla in anteprima, dopo il test a Beer Attraction di Rimini, potrà trovarla in contemporanea venerdì (dalle 21) nei seguenti locali:
Arrogant (Reggio Emilia), Barbeer (Forlì), Barley Wine (Roma), Beer House Club (Firenze), Bluebeat (Lecce), Drunken Duck (Quinto Vicentino, Vicenza) Hops 2.0 (Telese Terme, Benevento), Il Cavallino Alato (Asti), L’Ortica (Bologna), Lambiczoon (Milano), Macché siete venuti a fa’ (Roma), Malto Gradimento (Reggio Calabria), Old Spirit (San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno), The Dome (Nembro, Bergamo), Todo Mundo (Garlasco, Pavia), Vecchie Maniere (Parma) The Italian Job (Londra).
Fateci sapere cosa ne pensate!