Birrifici e Beerfirm crescono: Otus, Barbanera, Z’am Steg, I 3 Bagai
Arriva la primavera, fioriscono… i birrifici. Partiamo dalla Lombardia: a Seriate (Bergamo) debutta il marchio Otus, una compagne societaria ampia (25 i membri), una produzione affidata a Mauro Bertolini (enologo con esperienze brassicole oltre confine), un traguardo annuo di mille ettolitri con l’obiettivo (ambizioso) di arrivare a 10mila nel medio lungo periodo. Le prime performances sono rappresentate da una serie di etichette dedicate al pittore orobico Palma il Vecchio (1480-1528 e alla grande mostra che la stessa Bergamo dedica all’artista in concomitanza con l’Expo 2015.
Sempre in Lombardia, ma ad Assago (Milano), si sta (anzi, si stanno) facendo largo I 3 Bagai, birrificio che unisce tre giovani amici, i quali firmano, al momento, altrettante tipologie: la Koelsch-style La-Mia, la Apa Mahori e la Bock Fuorigioco.
Tre anche le referenze targate Barbanera: beerfirm piemontese (di Cavallirio, Novara), che si caratterizza per una comunicazione intrigante. Grafica anni Quaranta, al centro un personaggio (il dottor Barbanera, appunto) attorno al quale è costruita una storia vagamente ucronica, messaggi incisivi come “Testata (la birra, ndr) su esseri umani”. I prodotti? Mariù (di nuovo una Koelsch-style), Irma (Belgian Ale) e La Bigiata (Saison).
Scendiamo in Emilia Romagna. A Gaiofana (Rimini), un marchio che però esibisce il nome della località dove è iniziato il suo cammino, in regime di homebrewing: si chiama Z’am Steg (frazione di Alagna Valsesia, in provincia di Vercelli) e significa (nella lingua dei Walser, popolazione alemanna che per prima s’insediò nella valle) “Al ponte”. Tre anche in questo caso i prodotti: Star Dust (Pale Aler), Red Giant (Best Bitter) e Black Hole (Foreign Extra Stout).