Birra in Liguria: panoramica tra birrifici e birrerie
Probabilmente conoscete il tormentone dei comici genovesi Balbontin-Casalino-Ceccon “Torta di riso? Finita!” (in caso contrario andate a cercarlo su Youtube): affrontano con la loro consueta ironia l’argomento Tipica Accoglienza Ligure, raccontando come ignari turisti finiscano tra le grinfie di commercianti svogliati e per nulla contenti di accogliere il “foresto” (preferirebbero di gran lunga farsi spedire direttamente i soldi senza avere gente tra i piedi…). Noi liguri abbiamo riso molto su questa gag, un po’ dicendoci che belin, dai, non è proprio così, un po’ sperando che i turisti se ne tornino sulla riviera romagnola. In effetti, la Liguria non ha una vocazione turistica, nonostante sia da sempre decantata da poeti e scrittori che hanno subito il fascino dei suoi paesaggi: stretta tra il mare e i monti, una striscia irregolare che sviluppa 400 km di coste, che offre paesaggi e borghi bellissimi, e che anche per questa vicinanza di mare e ambiente montano è una meta turistica molto interessante.
Vorrei quindi sfidarvi e proporvi di venire in Liguria per un tour di birroturismo, perché forse un modo per sfatare il mito della TAL è proprio quello di andare in giro a bere birre, conoscere i publican, i birrai, magari in riva al mare dopo una camminata sull’Alta Via, oppure dopo essersi persi per i vicoli di Genova.
Iniziamo il nostro viaggio proprio dal capoluogo ligure, che, inevitabilmente, è anche il posto dove sono con- centrati locali e birrifici: primo fra tutti Maltus Faber, ormai una solida realtà nel panorama italiano, nato nel 2007 dai soci Fausto Marenco e Max Versaci, tanto diversi nell’aspetto quanto nella fede calcistica… andate a trovarli a Fegino, nell’immediata periferia genovese, dove sorgeva lo storico birrificio Cervisia (Max conserva materiale storico a riguardo, in una sorta di esposizione permanente) e sperimenterete la prima prova che la torta di riso non è finita, grazie alla loro accoglienza e alle loro birre: potete iniziare con la Blonde, per poi passare all’Ambrata, alla Triple e alla Extra Brune, birra Slow nell’ultima edizione della Guida alle birre d’Italia di Slow Food.
Dopo la visita ai birrai rosso-blu-cerchiati, potete sgranchirvi un pò le gambe facendo un giro nel centro storico, il più grande d’Europa e patrimonio UNESCO, visitare gli antichi Palazzi dei Rolli, percorrere i carruggi fino al porto antico e da lì godervi il panorama della città dal mare. Quando vi verrà nuovamente sete avrete diverse scelte: a due passi dal duomo di San Lorenzo si trova Ai Troëggi, un locale carino con una buona scelta di birre italiane e una altrettanto interessante selezione di bruschette e taglieri di salumi e formaggi; usciti da lì, a poca distanza, potete raggiungere il Kamunlab, la nuova creatura del birraio Gippo Camurri, che ha aperto da meno di un anno il suo locale di mescita, e che spesso ospita anche altre birre italiane ed incontri con i birrai. Rimanendo in centro, altri locali da provare sono la Birreria HB, se avete voglia di birre e cibo bavaresi, la Scurreria Beer and Bagel, il 28 Erbe in Piazza delle Erbe, il nuovo spazio al Mercato del Carmine, ed, ovviamente, Eataly al porto antico, dove è presente un fornito angolo delle birre italiane, comprese quelle liguri; verso levante resistono gli storici locali O’- Connor e Pub del Duca, affacciato sulla spiaggetta di Capolungo, mentre nel ponente genovese potete bere una birra all’Ostaiä da-ü Neö e, se avete voglia anche di un’ottima pizza o di un piatto di carne, potete spingervi fino all’Altrimenti, nel comune di Mele.
Visto che siamo usciti dal comune di Genova, iniziamo a parlare dei suoi dintorni, ed in particolare del comune di Savignone: è qui che hanno sede due birrifici, la storica Fabbrica della Birra e il birrificio La Superba. Il primo dei due ha aperto nel 1999, in località Birra (primo micro birrificio ligure), dopo decenni di inattività nella storica fabbrica di inizio ‘900: Lorenzo Devoto e soci rimettono in sesto i vecchi locali ed aprono sia la fabbrica che il locale di mescita, punto di riferimento per gli appassionati in Valle Scrivia, e non solo; inizialmente venivano prodotte solo birre a bassa fermentazione, nel tempo sono aumentati gli stili prodotti, rimanendo sempre ancorati al territorio, per esempio la Castagnasca (una delle prime birre alla castagna in Italia) o la lager alle rose. La maggior parte della produzione è destinata al locale interno, ma a Genova si possono trovare le loro birre anche nei locali di Zena Zuena, che servono pure focaccia, torte di verdure e farinata.
La Superba invece è un giovane birrificio, nato nel 2010, che si è fatto conoscere piuttosto velocemente in Liguria, anche grazie al suo prodotto forse più famoso, la birra Genova, aromatizzata al basilico, simbolo del- l’intera regione. Anche qua viene prodotta una birra alle castagne e la Regina, con locale miele millefiori. Dirigiamoci adesso verso levante, prima tappa Chiavari e il Birrificio Leo, del mastro birraio Fabrizio Leo: nel centro storico troviamo il suo brewpub, quindi possiamo dare un’occhiata anche alla produzione e fare due chiacchiere con lui, mentre ne approfittiamo per bere le sue birre, prevalentemente di ispirazione tedesca, e degustare i numerosi piatti che il locale propone. Un po’ più in là lungo la costa, a Cavi di Lavagna, troviamo La Tana del Luppolo, proprio davanti alla stazione: otto spine, soprattutto anglosassoni, ma anche qualche via dedicata a birre italiane, tutte ben spillate e, volendo, accompagnate da ottimi piatti, davvero inusuali da trovare in un pub.
Occorre salire la strada che porta al passo del Bracco per incontrare il prossimo birrificio, per l’appunto Birra del Bracco: da quassù la vista spazia tra il mare e l’entroterra, ma ricordatevi di prendere appuntamento per parlare con Dario e Daniele, presenti solo il fine settimana a curare la realizzazione delle loro etichette; il birrificio fa parte della loro azienda agricola Bröa, in cui si coltivano anche il luppolo e il malto che utilizzano nella produzione delle quattro tipologie di birra. Ridiscendendo al mare si può fare una sosta al pub Gambrinus a Levanto, per poi andare a trovare a La Spezia Stefano Tonnarelli del Birrificio del Golfo, che quest’anno festeggia i dieci anni di attività: molto legato alla tradizione brassicola anglosassone, le sue birre sono prodotte utilizzando solo malto e luppoli inglesi, con la sola eccezione di due etichette nelle cui ricette entrano frumento e castagne della val di Vara. Dobbiamo arrivare quasi in Toscana per trovare l’ultimo birrificio di questa parte di Liguria: a Castelnuovo Magra ha aperto da un anno Irya, di Rudy Rinaldoni, ex homebrewer che ha finalmente aperto il proprio impianto, producendo per il momento quattro birre, e che è presente a festival e manifestazioni soprattutto in Lunigiana.
Con un immaginario salto andiamo all’estremo opposto della regione, a Sanremo, dove ha inaugurato lo scorso febbraio il Birrificio Nadir di Gabriele Genduso: molto giovane ma già con una buona esperienza alle spalle, prima al birrificio Pausa Cafè di Saluzzo, poi da Maltus Faber, ha un impianto da 12 hl, che, a regime, produrrà cinque birre: D’orata, una blonde in stile belga, Porta Bugiarda, una amber ale, Beater gene- ration, una APA con prevalenza di luppolo Cascade, Costa Balenae, blanche leggermente salata, e la Nonna Tuno, dubbel con una parte di segale; molto bella la grafica delle etichette, ideate da Andrea Moresco. Lungo la riviera di ponente potete indugiare sulle spiagge, o inoltrarvi nell’entroterra a scoprire i numerosi paesini; occorrerà arrivare fino ad Alassio per una pausa rigeneratrice alla Mangiatoia, mentre il prossimo birrificio lo incontrerete a Finale Ligure: nella centrale via Garibaldi, il Birrificio Finalese ha aperto nel 2012 con il suo brewpub, piccolo ma molto accogliente, una buona scelta di piatti freddi e, ovviamente, le sue birre, per il momento tre più alcune stagionali, tra cui la APA che ha meritato il riconoscimento come birra quotidiana nella guida pubblicata da Slow Food Editore.
A Savona ci sono diversi locali dove andare a bere, alcuni nella nuova zona turistica del porto, come il Fuori Tutti, oppure la storica Boutique della Birra, uno dei primi pub dedicati alla birra artigianale in Liguria; un po’ più defilato e di recente fondazione, andate a scoprire La Tana del Luppolo, il piccolo pub di Roberto Ierardi, curioso appassionato ed homebrewer, che ha sempre un’ottima scelta alla spina ed in bottiglia. In provincia di Savona troviamo anche altri due birrifici, El Issor e Scarampola, entrambi ideali da raggiungere facendo un giro in moto: il primo si trova a Sassello, dove il birraio Luca Rossi realizza le sue birre, prevalentemente di ispirazione belga, ma la gamma comprende anche una stout ed una APA. Il birrificio Scarampola, invece, ha sede vicino a Millesimo, nella bellissima cornice medioevale dell’Abbazia di Santo Stefano, ed è la “creatura” di Maurizio Ghidetti, conosciuto da tutti come Flibus: le sue birre esprimono in pieno il legame con il territorio, per esempio con l’utilizzo del chinotto di Savona, le castagne di Calizzano e, nell’ultima birra prodotta, le albicocche di Valleggia; merita davvero una visita, adesso che i locali sono stati ristrutturati, avrete così la possibilità di assaggiare le birre insieme a Flibus in un contesto unico.
Questa non è che una selezione di locali e birrai di Liguria, dove troverete publican appassionati e birre molto legate al territorio: rispetto ad altre regioni siamo, per natura, più cauti e parsimoniosi, ma direi che c’è voglia di esplorare e sperimentare, d’altronde abbiamo scoperto l’America…
di Barbara Boero
apparso sul numero 21 di Fermento Birra Magazine