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Baladin Open Fest per i 18 anni del movimento artigianale italiano

teo open fest baladinIl movimento birrario italiano fa diciotto. Diciott’anni, la maggiore età: un lasso temporale che può essere al tempo stesso tanto, pensando a quanta birra è passata sotto i ponti trasformando quei primi spaesati vagiti in un ruggito consapevole (oltre che sempre più autorevole agli occhi del mondo birrario), e poco, se pensiamo a certe secolari eredità brassicole. Ma ogni cosa ha il suo tempo, e la smania di farsi belli o, peggio ancora, di scimmiottare non portano da nessuna parte: non almeno a trovare una propria identità, un proprio modo di essere agli occhi di un pubblico sempre più informato e globalizzato. Osservare, conoscere, assorbire gli input attivando quella creatività italiana da sempre valore aggiunto , a prescindere dal settore di applicazione: ecco questi diciotto anni a cosa sono forse serviti, a dare credibilità e sostanza ad un movimento in crescita esponenziale – al di là del mero dato numerico dei birrifici ad oggi operativi sul suolo nazionale – che ha ormai saputo ritagliarsi un ruolo di protagonista assoluto. Guai a fermarsi, guai a credersi arrivati. Ma i risultati sono lì, innegabili, a portata di tutti.

Breve ma doverosa divagazione sulla ricorrenza (1996-2014) per introdurre il nuovo progetto che da questa prenderà le mosse firmato da uno di quelli – Teo Musso – che può dire “è anche colpa mia”, avendo contribuito, e non poco, a sdoganare l’argomento birra alle nostra latitudini. Sabato 30 (dalle 18 alle 01) e domenica 31 agosto (dalle 14 alle 01) a Torino – presso l’Open Baladin in Piazzale Valdo Fusi – va infatti in scena la prima della Baladin Open Fest, che per il suo esordio avrà appunto come tema i “Diciotto anni di birra viva in Italia”. Una grande festa che ospiterà alla spine del locale qualcosa come oltre 150 differenti birre, con momenti di assaggio e cultura birraria (con la presenza di Lorenzo Kuaska Dabove, che presenterà le birre al pubblico attraverso assaggi guidati, e gli stessi birrai – ben 56 – che si alterneranno dietro al banco per raccontare etichette e filosofie produttive): gli assaggi saranno accompagnati dalle offerte di 5 cucine di strada italiane selezionate da Vittorio Castellani, in arte chef Kumalè. Immancabile il contorno musicale.

Nel corso della due giorni inoltre i rappresentanti di Slow Food proporranno al pubblico l’ormai storica “Guida alle birre d’italia”, mentre quelli di MoBi la “Guida MoBI ai Locali Birrari”, con selezione di oltre 650 locali di tutta la penisola. Presente anche la nostra rivista Fermento Birra Magazine. La domenica vedrà inoltra la realizzazione di una “cotta pubblica” a cura dell’associazione Birrando e Gustando, con illustrazione di tutte le fasi del processo di produzione casalinga.