10 consigli per affrontare un festival birrario e sentirsi uno del giro
Partecipando ai festival birrari in giro per l’Italia e non solo, mi sono reso conto che è importante sapersi muovere nel modo giusto per vivere al meglio l’evento. Di seguito troverete una lista di punti che sono sicuro troverete utilissimi per fare bella figura con gli amici e/o partner e apparire persone competenti in materia. A voi i 10 punti per sentirsi protagonista del prossimo festival birrario!
Scegli il tuo Bob
Regola numero 1: per iniziare bene un festival birrario è innanzitutto fondamentale pensare alla fine dello stesso e a come si pensa di tornare a casa. Se vai ad un festival e pensi di viverlo da protagonista delle spine allora sai che berrai parecchio e se berrai parecchio non potrai guidare. Bene quindi pensare in anticipo ad arruolare l’amico/a di turno che ci farà da guidatore non bevitore. Il cosiddetto Bob insomma! Molto spesso questo ruolo viene coperto dalla fidanzata che saprà ovviamente farla pagare “con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno” (cit) a tempo debito e con modalità non concordabili. L’alternativa è prenotare una camera d’albergo, un B&B; se si è genovesi o brianzoli (sì anche i brianzoli hanno le braccine corte) si può chiedere ospitalità ad un amico o un conoscente in loco. Se è vero che la sicurezza deve essere sempre al primo posto e soprattutto vogliamo continuare ad andare ad altri festival pensiamo per tempo a tornare nelle migliori delle condizioni a casa. Non dimentichiamo poi che anche perdere la patente non è cosa che arreca godimento.
Scegliere il festival
In Italia da maggio a settembre c’è un festival ogni fine settimana e spesso sono anche in sovrapposizione. Difficile districarsi nel panorama dei vari eventi. Come sapere dove andare? Dove c’è la gente giusta, quella che conta con la quale mi farò i selfie che valgono almeno 20 like su facebook? Dove ci sono le birre migliori? Personalmente le motivazioni che mi spingono ad andare ad un festival invece che un altro, sono fondamentalmente tre:
- I birrifici devono essere in prevalenza noti e di buona fama. È raro che vada ad eventi con birrifici sconosciuti. Investo dei soldi e da consumatore pretendo una qualità nel bicchiere adeguata alla spesa. I beer hunter invece dovranno prediligere i festival di birrifici poco noti così potranno crogiolarsi con un “l’ho scoperto io” di Baudiana memoria.
- Selezione delle birre: cerco i festival con molti birrifici di cui non bevo spesso (o raramente) le birre. Di conseguenza vado poco ai festival con birrifici delle mie parti.
- Il posto è bello? Se la risposta è sì… vado!
La beer list
Un festival che si rispetti pubblica la beer list con debito anticipo. Il beer nerd arriva a contattare gli organizzatori mesi prima chiedendo come mai la beer list non sia ancora stata pubblicata. Effettua plurimi solleciti fino a quando non gli viene mandata per email in anteprima. Da lì inizia lo studio pedissequo della stessa, quasi si trattasse di un esame all’università. La lista va stampata, argomentata e annotata. Si segnano le birre già bevute in passato, quelle che si vuole riprovare per misurare la costanza del produttore e quelle fighe che si vuol provare prima che finiscano per poi vantarsi con gli amici: “ah non l’hai provata?! Peccato, era la migliore del festival! A me l’ha fatta assaggiare in anteprima il birraio”. Importante in questi casi mostrare di essere dell’ambiente ma senza vantarsene. Il giorno del festival ci si presenta con la propria lista ovviamente tutta annotata, sgualcita e sporca di gocce di birra o, ancora meglio con i cerchi prodotti dai fondi delle bottiglie. Le persone più normali guarderanno la lista delle birre qualche giorno prima al massimo, e decideranno in totale spensieratezza una volta al festival cosa bere facendosi prima un giro tra gli stand.
L’atteggiamento giusto
Se sei alle prime armi hai due alternative per sapere cosa bere:
- Ti affidi alla competenza di chi è dietro le spine e ti fai spiegare tutta la linea. Se il birraio ha un po’ di voglia e tempo cerca anche di capire cosa ti piace per direzionare al meglio la scelta
- Chiedi al beer nerd o all’amico che ne sa di più di te. Qui il rischio è che berrai solo roba acida o dai 9 gradi alcolici in su.
Se sei uno che ne sa, mai chiedere consigli in giro. È accettato però lasciarsi coinvolgere in uno scambio di idee con un pari rango per capire cosa ha bevuto di buono. Mai far sapere al pari rango che hai bevuto le birre suggerite da lui o se lo si fa è bene apostrofare con una frase del tipo: “mah, sai che non l’ho trovata nulla di speciale!” Questo farà accrescere insicurezza nel vostro amico… oltre che antipatia nei vostri confronti (cosa spesso gradita). Il professionista deve approcciarsi al banco spine con atteggiamento assimilabile a quello di Al Capone negli Intoccabili. Meglio scavalcare qualcuno in fila e dotarsi di sorrisetto di autocompiacimento. Bisogna salutare il birraio con discreto calore per far capire a quelli in fila che 1) voi conoscete tutti e 2) cosa più importante, che non pagherete le birre. Non pagare le birre è il gradino ultimo del beer nerd. Ci si può definire arrivati solo quando si va ad un festival e non si passa per la cassa a prendere gettoni. Se non si conosce il birraio, è consigliabile far sapere che si è giudice nei concorsi birrari, collaboratore di tal guida, blogger, giornalista. Nel 70% dei casi si beve gratis.
I taccuini e le app
E’ buona norma, almeno fino a quando se ne hanno le facoltà mentali, annotare le birre bevute su un taccuino (vecchia scuole e romantici) o su un’app tipo Untappd. Le annotazioni devono essere concise ma dare anche idea di ciò che si è bevuto a futura memoria. Commenti sferzanti e sarcastici sono molto apprezzati dagli pseudo haters della birra artigianale e alimentano l’ego del nerd che accresce contemporaneamente di rilevanza.
Abbigliamento
Fondamentale, molto fondamentale per affrontare un festival birrario è la scelta dell’abbigliamento. Nell’ambiente birrario non si da molta importanza alla scelta dei pantaloni. Possono essere corti o lunghi, nessuno li guarda. Ciò che conta è la maglietta/camicia. Se si è ad un festival di un birrificio è bene avere la maglietta del birrificio o del festival stesso. Regola non scritta: al fine di apparire uno che ne sa bisogna vestire la maglietta del festival dell’anno prima per far capire che “io c’ero” anche un anno fa e non sono capitato qui per caso. La maglietta del festival in corso verrà conseguentemente sfoggiata l’anno prossimo. In mancanza di magliette del birrificio/festival, può essere una scelta altrettanto valida indossare magliette di birrifici NON italiani. Molto meglio quelle di birrifici americani della West Coast (=che cazzo ne sai tu come sono le IPA!) o quelle dei festival/birrifici scandinavi (=io bevo ricercato). La maglietta del birrificio giapponese potrebbe rappresentare la nuova frontiera. Le magliette dei concorsi internazionali birrari di rilievo sono viste al pari di un pass per il backstage dei concerti! Se ti senti stiloso o sei un sommelier del vino consiglio di vestire una camicia azzurra con le maniche arrotolate a mezzo braccio. Jeans o pantalone classico in abbinamento vanno più che bene. In questo caso si berrà quasi esclusivamente dal Teku. La pinta americana viene vissuta come un modo per calarsi per un po’ in un rango diverso dal proprio. Tipo Rose che va a ballare nella terza classe del Titanic con Jack, beve birra e fa un rutto. Non è roba tua ma fa figo ogni tanto calarti nella parte. Le poche donne presenti ai festival di solito prediligono questi ultimi.
Fare assaggi
I festival sono occasioni molto importanti per poter accrescere il proprio data base esperienziale. Si possono fare molti assaggi di piccoli volumi di birra e provare tante birre diverse senza stramazzare al suolo ubriachi. Consiglio di iniziare dalle basse fermentazioni a basso grado alcolico per poi salire di grado e struttura della birra. C’è chi si focalizza esclusivamente su determinati tipi di birre o solo sulle birre di alcuni birrifici (magari mai provati).
I social
Banale dirlo ma fare foto è doveroso. “Se non viene fotografato allora non esiste”. Non devono mancare le foto con i birrai (almeno 5 o 6 diversi, meglio se in gruppo), quelle con i bicchieri delle birre migliori e gli amici sorridenti. Commenti in voga per birre buone sono: “toppeira”, “ma che ne sapete voi”, “c’ho visto la Madonna”. Fate foto dei bicchieri anche dall’alto per far capire che avete anche un senso estetico alternativo. Se sei donna e mostri anche un po’ di seno oltre che il bicchiere, per leggi ancora non ben comprese, i like aumenteranno di parecchio.
Il bicchiere
Il bicchiere per quasi tutti è quello che si prende al festival, ma se sei veramente uno che conta devi portarti il bicchiere da casa. Il discorso è il medesimo fatto per le magliette (vedi sopra). Non vorrai mica mischiarti col volgo?!
Mens sana in corpore sano
Dulcis in fundo, regola importante per vivere bene un festival, è evitare di ubriacarsi pesantemente. È fondamentale alimentarsi ogni tanto e soprattutto bere acqua. Le bevande alcoliche disidratano e idratarsi adeguatamente vi farà star bene anche il giorno dopo. Ah quanti mal di testa!!!