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Unionbirrai e Despar, è accordo per la GDO

L’accordo tra Unionbirrai e Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per le zone del Triveneto e dell’Emilia-Romagna è cosa fatta. In un momento di grande incertezza come quello che stiamo vivendo l’utilizzo del canale della grande distribuzione potrebbe aiutare molto la penetrazione della birra artigianale nelle case dei consumatori soprattutto generici (non specializzati e dunque potenziali nuovi clienti) nonché alleviare la pressione sui magazzini dei birrifici e fare ripartire la produzione. L’accordo è diventato operativo il 1 giugno giugno e al momento coinvolge quattro birrifici dell’Emilia-Romagna (Biren, Toccalmatto, Oldo, Noiz), tre del Friuli-Venezia Giulia (La Birra di Meni, Forum Iulii, Dimont), uno del Trentino-Alto Adige (Monpier) e tre del Veneto (Barch, Monte Baldo, Labi). Come era prevedibile questo accordo ha fatto storcere il naso a tutti quelli che reputano impossibile un rapporto proficuo tra GDO e birra artigianale, poiché troppo lontani nelle logiche commerciali e di gestione del prodotto.

La speranza è che questo possa essere il primo passo per il raggiungimento di standard di qualità e visibilità alti per il comparto artigianale anche sugli scaffali della GDO (meglio se refrigerati), mantenendo inoltre una netta distinzione tra prodotti artigianali e non, in modo da non favorire i prodotti “crafty”. Se l’accesso ai grandi numeri della GDO da un lato potrebbe fare crescere il segmento della birra artigianale (ricordiamo che non si arriva al 5% di un settore già abbastanza basso nei consumi), dall’altro però è altrettanto vero che il primo approccio di un consumatore al prodotto è fondamentale e farlo con birre mal conservate potrebbe creare un danno di immagine a tutto il comparto.