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Trento, birra in piazza contro il degrado

wurstel-2Per la serie: tutti i luoghi comuni son fatti per essere, prima o poi, smontati. Additato (spesso solo per un meccanismo mentale automatico e routinario) fra gli ingredienti più consueti nei fenomeni di degenerazione (tipicamente le movide rumorose) che colpiscono il modo di vivere in determinate aree di svariate città e cittadine, il consumo di birra guadagna invece, in questa circostanza, il ruolo diametralmente opposto: quello del rimedio terapeutico, quello insomma della “cura”. Succede a Trento, dove, nella centrale piazza Santa Maria Maggiore, per il periodo natalizio è stato aperto un chiosco, dalla caratteristica struttura in legno, la cui attività è quella di somministrare uno spuntino classicissimo della cucina tridentina e altoatesina, i würstel (in particolare nelle versioni Meraner e Frankfurter), accompagnato da sani sorsi di glühwein (il vino speziato caldo) e, appunto, di birra.

“Beh, ma questo è semplice commercio”, direte. E invece no: perché l’iniziativa è stata lanciata ed è seguita da volontari: da residenti della Portela, un quartiere di quelli che sono proprio al centro delle cronache per episodi di degrado urbano e per le lagnanze contro gli eccessi acustici della vita serale-notturna. In questo caso, dunque, per contrastare la deriva del disordine e della sguaiataggine, il Comitato per la Rinascita di Torre Vanga ha scelto di coltivare, nella zona, un ordinato, aggregante e aperto a tutti (famiglie in primis) “rito” di fruizione di vivande e di bevande tradizionali, ancorché alcoliche. D’altra parte (dirlo è banale, ma si tende a dimenticarlo), nelle dinamiche sociali spesso non è il prodotto a essere ammalante, bensì il suo uso ad essere già malato.

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