Roma sempre più caput mundi (almeno su scala nazionale) in ambito brassicolo. Celebrato giusto lo scorso fine settimana l’ormai tradizionale appuntamento con Birre sotto l’albero (rassegna dedicata alle tipologie invernali & natalizie, con originale format tricefalo, frutto della collaborazione del pub trasteverini Ma che siete venuti a fa’, Bir & Fud, Open Baladin), i Sette Colli si apprestano a veder consolidata la presenza di un marchio tutto locale che ha già debuttato sulla scena, configurandosi fino ad oggi come beer firm. Parliamo di Eternal City Brewing, nome che è quanto di più affettuoso, come omaggio alla propria casa, di cui esalta l’appellativo di Città Eterna; nome che, in possesso di un catalogo di etichette ormai piuttosto conosciute, si accinge adesso a compiere il salto verso una nuova dimensione del suo percorso imprenditoriale.
Questione di poco, infatti, e scoccherà l’ora dell’inaugurazione di un impianto di proprietà: del passaggio cioè dallo status di beer firm (come detto) a quello di effettivo microbirrificio. La zona individuata è quella del quartiere Portuense; l’obiettivo chiaro: non solo dare stabilità al progetto (in termini di ottimizzazione del processo, di continuità della lavorazione e di costanza del risultato), ma anche ampliare la gamma dei prodotti in portafoglio. Insomma avremo presto altre birre targate ECB, accanto a quelle già circolanti, che sono: la Urbe American Pale Ale (5%), la Mora Oatmeal Stout (6%), la Lupa India Pale Ale (6.2%), Tiber American Lager (3.9%) e la Mosaic, Session Apa monoluppolo.