Focus

Aprire un microbirrificio: il business plan

Questo esempio di business plan è già stato applicato, con le dovute personalizzazioni, ad alcune realtà in fase progettuale e, grazie alla amichevole collaborazione di due micro aperti da oltre 7 anni, ne è stata verificata concretamente la sua correttezza concettuale. Nella sua semplicità è in grado di fornire un’idea di dove occorre andare a parare per produrre birra artigianale e potersi  così “guadagnare da vivere”. La base di partenza prevede una struttura in grado di gestire un volume di 800-1000hl anno suddivisi equamente tra bottiglie da 0,50 lt e fusti. Non è prevista mescita diretta. La formula giuridica della società  ipotizzata è a responsabilità limitata (SRL) per semplicità di calcolo, è ovvio che altre formule, come ad esempio ditta individuale con famigliari coadiuvanti o società di persone (SNC, SAS)  consentono margini contributivi minori e quindi un punto di pareggio più basso Sono situazioni da verificare con il proprio commercialista in fase progettuale.

Nella prima tabella si analizzano gli investimenti necessari e si prevede di disporre del 50% del denaro necessario, ricorrendo per il restante ad un prestito (mutuo) bancario restituibile in 10 anni. In realtà spesso si ricorre a mezzi che prevedono un periodo di “pre ammortamento “, quindi il primo annuo la cifra da rimborsare potrebbe essere minore o anche nulla. Numerose associazioni di categoria offrono agevolazioni  in grado di abbattere il tasso di interesse, vale la pena informarsi.

La seconda tabella elenca le ipotesi di vendita, i costi variabili e fissi ed i relativi margini di contribuzione. I termini impiegati, anche se intuitivi, sono da “addetti ai lavori” (qui un glossario per chi non ha familiarità). La voce “stipendi o compenso amministratori” è chiaramente un’ indicazione (per altro molto al ribasso, in settori analoghi si prevede intorno al 30% del fatturato). Inoltre è probabile che per il primo/secondo anno tenda a ridursi ulteriormente preferendo i soci investire energie economiche nell’azienda. E’ ovvio che se si assume personale dipendente questo va invece regolarmente pagato e quindi questa voce tenderà ad incidere maggiormente sui costi. Al di la delle varie analisi dei vari margini lordi o al netto e delle influenze dei vari ammortamenti e interessi bancari, i risultati finali indicano con buona approssimazione a quanto possono corrispondere perdite ed utili e a quali obiettivi puntare per raggiungere un equilibrio economico. Si è previsto in chiusura anche la voce restituzione “prestito soci” ed un reinvestimento utili.

La terza tabella indica di quanto si può ridurre l’utile senza andare in perdita, o viceversa quanto manca percentualmente al punto di pareggio. Si noterà come già il secondo anno (con 600 hl) ci si avvicini al punto di pareggio mentre, il terzo anno sono previsti utili di tutto rispetto. Per concludere vorrei solo fare alcune considerazioni. L’investimento sia economico che lavorativo è importante ed il rischio d’impresa comunque presente. Piazzare decine di migliaia di bottiglie sul mercato italiano non è affatto facile in un momento dove i consumi, specialmente di alcolici, sono in evidente difficoltà e la concorrenza sempre più numerosa ed agguerrita. Si consideri inoltre tra le problematiche non previste il fatto che i pagamenti sono tipicamente a 60 gg con tutto ciò che questo comporta in termini di liquidità ed eventuali ulteriori interessi passivi.

Mi si permetta inoltre di provare molta ammirazione e simpatia per chi avvia microbirrifici (diverso è il caso di brew pub) con capacità produttiva molto inferiore a quella analizzata in questo business plan. Ritengo però che realizzare un attività in proprio di questo tipo con fatturati annui ipotizzabili di 80-100mila euro sia estremamente poco remunerativo. Sto scrivendo e spero di mettere on line a breve, tempo permettendo, un piccolo manuale che analizza per sommi capi la realizzazione di una produzione birra, a partire dalle attrezzature necessarie e dai diversi “orientamenti” che si possono intraprendere (bottiglie, fusti, brew-pub conto terzi ecc ecc).

di Lelio Bottero

 

 

TABELLA 1: IMPIEGHI E FONTI PER START UP

 

IMPIEGHI Euro
Totale
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
6.000
Spese costituzione 2.000
Allacciamento servizi 3.000
Manutenzione su beni di terzi 1.000
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
2.000
crediti per cauzioni
2.000
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 180.000
impianto di produzione
100.000
linea imbottigliamento
30.000
linea infustamento lavafusti 18.000
adeguamento locali a norme
12.000
cella frigo, muletto e varie
20.000
INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE
15.000
materie prime/bottiglie ecc
15.000
TOTALE CAPITALE INVESTITO
 203.000

FONTI Euro
Totale
FONTI MEZZI PROPRI
103.000
VERSAMENTO SOCIO
5.000
VERSAMENTO altri SOCI
5.000
FINANZIAMENTO SOCI
93.000
DEBITI FINANZIARI
PRESTITO: durata 5 anni 100.000
 100.000
TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO
203.000


Note: l’ipotesi prevede che si disponga del 50% del capitale necessario
Per semplicità non è stata considerata l’IVA che incide per il 20% su tutto e quindi va a compensarsi.
Alcune spese di “start up” possono anche essere effettuate più avanti (vedi muletto o linea di imbottigliamento che all’inizio può essere manuale)

 

TABELLA 2: CONTO ECONOMICO

RICLASSIFICATO A MARGINE DI CONTRIBUZIONE

Esercizio
31-dic-2010    31-dic-2011 31-dic-2012
RICAVI 1
birra in fusto 2,8 euro al litro

(ipotesi iniziale 200 hl annui)
56.000 32% 84.000 32% 126.000 32%+50% annuo
RICAVI 2
birra in bottiglia 6 euro al litro
(3 euro a bottiglia e ipotesi i
niziale 200 hl annui)
120.000 68% 180.000 68% 270.000 68% +50% annuo
VALORE DELLA PRODUZIONE 176.000 100% 264.000 100% 396.000 100%
Costi variabili esterni
85.240 48% 127.860 48% 191.790 48%
costo calcolato litro
0,93 x 40000
37.200 21%
55.800 21% 83.700 21%
Acquisto mat per bottiglie
0,541 x40000
21.640 12% 32.460 12% 48.690 12%
Perdite su crediti stimate
e costo materiali di consumo/analisi

5% su fatturato
8.800 5% 13.200 5% 19.800 5%
Spese per spedizione e provvigione
(media stimata)

10% su fatturato
17.600 10% 26.400 10%
39.600 10%
MARGINE DI CONTRIBUZIONE
90.760 52%
136.140 52%  204.210 52%
Costi fissi generali
38.250 22% 39.821 15% 41.174 10%
affitto
(servono almeno 250-300 m2)
800 euro/mese 9.600 9.984 10.383
energia elettrica
oltre al calcolato per produzione
2.400 2.496
2.596
Riscaldamento
2.400  2.496 2.596
Spese telefoniche
 2.400 2.496    2.596
Assicurazioni furto incendio
 1.800  1.872 1.947
Spese amministrative
 1.920  1.997  2.077
Auto/mezzo aziendale
 6.000  6.000  6.000
Spese postali e cancelleria
+ varie e investimenti pubblicitari
 12.000
 12.480  12.979
Costi del personale
 40.000     23%  54.800 21%  61.376  15%
Socio 1
 20.000
 22.400
25.088
Socio 2
20.000 22.400 25.088
Socio 3
   0
 10.000
11.200
 
MARGINE OPERATIVO LORDO
(EBITDA)     MOL
 12.240     7%  41.519 16%  101.660     26%
Ammortamenti
37.980     22% 37.980 14%  37.980     10%
Ammortamenti IMMATERIALI in 3 anni
33% SU INVESTIM.
 1.980 1.980     1.980
Ammortamenti MATERIALI in 5 anni
20% SU INVESTIM.
 36.000  36.000   36.000
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)
 -25.740     -15% 3.539     1%  63.680   16%
FINANZIAMENTO DELLA PRODUZIONE
Oneri finanziari pari al 1,5%
FATTURATO
 2.640     1,5%
 3.960   1,5%  5.940     1,5%
Oneri finanziari sul prestito bancario
in 10 anni come da prospetto banca
 3.000
   2.000   1.500
RISULTATO LORDO
 -31.380 -18%  -2.421 -1%  56.240     14%
Imposte sul reddito
40% sul risultato lordo
-12.552 -7%  -968   0%  22.496     6%
RISULTATO NETTO
 -18.828  -11%   -1.452 -1%  33.744     9%
Cash flow
 19.152  36.528   71.724
Destinato all’Autofinanziamento
(vedi impieghi e fonti) prestito soci
93.000  
Destinato al rimborso
(quota capitale del prestito bancario)
10.000
10.000
10.000
Destinato a nuovi investimenti
 5.000
15.000
Eventualmente distribuibile
  -83.848   21.528       46.724

 

IPOTESI PER ESERCIZI 2011 e 2012

 

TASSO CRESCITA VALORE DELLA PRODUZIONE
50%
50%
INCIDENZA COSTI VARIABILI
COST. COST.
TASSO CRESCITA COSTI FISSI GENERALI 4% 4%
TASSO CRESCITA RETRIBUZIONE SOCI 12% 12%
AMMORTAMENTI
COST. COST.
INCIDENZA ONERI FINANZIARI COST. COST.
INCIDENZA IMPOSTE COST. COST.


Note:

il costo birra e bottiglie è calcolato come da articolo apparso nel mese di gennaio 2010 i prezzi di vendita di bottiglie e fusti sono calcolati sulla media del mercato “al rivenditore”, nei costi variabili, vi è una stima imputabile ai costi di trasporto e provvigione agenti calcolata ipotizzando che almeno il 30-40% della produzione si venda direttamente, senza questi costi aggiuntivi- 400 hl il primo anno sono un risultato di tutto rispetto dopo i primi tre anni difficilmente la produzione continuerà a crescere del 50% e servono comunque investimenti sostanziosi per incrementarla (si è già a 90mila bottiglie anno) il costo di vendita birra e di acquisto delle materie prime è considerato costante, eventuali variazioni dovrebbero compensarsi la voce “perdite su crediti” comprende anche una stima per spese variabili per materiale di consumo (carta, detersivi, nastri, inchiostri ecc) e analisi chimiche + varie l’energia ed alcuni costi sono già in parte calcolati nel costo “al litro” della birra qui vengono inseriti quelli imputabili ad attività non direttamente connesse alla produzione lo stipendio annuo (compenso amministratori) è calcolato molto basso, in funzione degli eventuali utili futuri, dal secondo anno si prevede un terzo socio “part time” gli ammortamenti e le voci relative ai rimborsi e agli autofinanziamenti vanno analizzate con cura, caso per caso essendo determinanti per la buona riuscita dell’ impresa. Il primo anno il risultato fortemente in perdita è dovuto in buona parte al prestito soci per avviare l’attività questo prospetto conferma quanto constatato da attività già in essere che gli 800hl/annui e i 300.000 euro circa di fatturato sono da considerasi “a pareggio”.

TABELLA 3: BEP

ANALISI DEL PUNTO DI PAREGGIO AZIENDALE

Esercizio
31/12/2010
31/12/2011 31/12/2012
RICAVI
€176.000
€264.000 €396.000
COSTI VARIABILI €87.880
€131.820
€197.730  
ESTERNI
€85.240
€127.860 €191.790
ONERI FINANZIARI variabili
€2.640
€3.960
€5.940
MARGINE DI CONTRIBUZIONE (MDC)
€88.120
€132.180
€198.270   
MDC MEDIO PONDERATO (MDC/RICAVI)
50%
50% 50%
COSTI FISSI
€121.440
€137.183
€144.954
GENERALI
€38.520
€39.821
€41.174
PERSONALE
€40.000
€54.800
€61.376 
AMMORTAMENTI
€37.980
€37.980
€37.980
IMPOSTE (solo irap su pers. e interessi pass.)
€1.940
€2.582
€2.925
ONERI FINANZIARI fissi
€3.000
€2.000
€1.500
BEP (risultato economico al lordo IRES)
€242.549
€273.993
€289.514
MARGINE DI SICUREZZA = (RICAVI-BEP)/RICAVI
Indicatore che esprime di quanto può ridursi il fatturato per non essere in perdita
-38%
-4%
27%

6 Commenti

  1. Beh, in effetti il nostro intento era proprio quello di, non diciamo “spaventare”, ma quantomeno ribadire il concetto che aprire un microbirrificio non è un gioco. Sono necessarie capacità imprenditoriali e birrarie. In tanti ci domandano cosa fare per aprire un birrificio. Naturalmente l’articolo di Lelio Bottero si basa su ipotesi e stime, l’idea però di fondo è quella di rispondere alla questione offrendo una lettura economica.

  2. Ribadisco che questo è solo un esempio fatto con l’intenzione di chiarire quali sono i parametri su cui basarsi per avviare un’attività di produzione birra che raggiunga un punto di pareggio. L’ordine di grandezza è comunque questo e, come ogni impresa, non è uno scherzo, ma un lavoro impegnativo e con rischi economici anche importanti.

  3. ciao, rinnovo ancora i complimenti per l’interessante documento. Sarebbe però interessante anche un confronto con un brew-pub, cioè con produzione e mescita nel locale di birra artigianale.
    Se quando hai un attimo di tempo di va di analizzare questo caso, secondo me sarebbe un’idea interessante.
    Ciao e grazie

  4. sono proprietario di un pub, vorrei conoscere il prezzo da investire per fabbricare la mia birra in fusti da 30 litri,una bionda una bianca e una alla pesca, sinceri saluti