Pizza e birra? Si può fare, senza rischi per la linea

pizza e birraIl tandem pizza & birra è stato già da tempo controsdoganato anche da parte dei guru del “pensiero ufficiale” in materia di abbinamento. Nel senso che, un tempo, quello con Margherita e le altre era l’unico matrimonio culinario concesso, alla figlia del grano, nell’Italia del totalitarismo vinicolo; poi, invece, quel connubio è stato demonizzato dai fondamentalisti della pinta più feroci; oggi, finalmente, è in genere considerato per quel che è: un ottimo terreno d’incontro, a patto di rispettare alcune regole generali in materia di compatibilità gastronomica. Ebbene, oltre alla riabilitazione “culturale”, ecco ora quella salutistica: l’accoppiata, per quanto generosa di carboidrati, sembrerebbe avere un apporto calorico alquanto contenuto.

Il condizionale? D’obbligo: come sempre in questi casi. Perché, l’enunciato “quelle due lì non è vero che, insieme, fanno ingrassare” ha un post scriptum, peraltro ovvio: “basta tenere d’occhio le quantità”. Comunque sia, stando ai numeri, studi recenti metto in evidenza come pizze giudiziose nella farcitura (Napoletana, Marinara, la stessa Margherita) apportino tra le 400 e le 800 calorie (meno di un piatto di tagliatelle alla bolognese); e come una birra di media gradazione, di calorie, ne valga circa 200: quota che si allinea a quella dei succhi di frutta, battendo nettamente, in tema di attenzione alla linea, i vini sia rossi, sia bianchi. Dov’è il trucco, allora? Non c’è; o meglio, lo abbiamo di fronte agli occhi. È quel post scriptum di cui sopra: si chiama senso della misura.