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Nuovi microbirrifici e beerfirm: Birra 98, Birra Riminese, Saragiolino

Non si ferma il flusso dei nuovi nomi al debutto sullo scenario brassicolo artigianale italiano, a infoltire un panorama nazionale che si fa ogni giorno sempre più popolato.

Birra RiminesePartiamo da Birra Riminese, attività che dichiara esplicitamente la propria condizione operativa attuale e, insieme, il sogno di diventare presto una microbrewery effettiva: la prima – come sottolineano i tre soci, e amici – della loro provincia. Al momento il brassaggio è appoggiato alla sala cottura del Birrificio Pergolese, ubicato appunto a Pergola (Pesaro e Urbino); e la gamma si compone di tre referenze: LaFresca, Summer Ale da 3.5 gradi, preparata con luppoli americani, affiancati da scorze di bergamotto, limone e arancia amara. La seconda (ma primogenita della scuderia adriatica) è LaMara, American Ipa ambrata da 5.5 gradi, il cui profilo è imperniato attorno a gettate di Perle, Amarillo e Simcoe, gli ultimi due anche in dry hopping. Completa la famiglia l’etichetta de LaGagia, Scottish Ale color mogano da 5.7 gradi, con lievi venature torrefatte, per la quale si impiega anche farro dei colli locali.

Birra 98Restando a est, ma spostando il timone per fare rotta a settentrione, eccoci in Veneto, dove, avviati in gennaio, sono andati a regime i motori di Birra 98, sigla della Marca Trevigiana il cui laboratorio di lavorazione si trova, per l’esattezza, a Barcon di Vedelago. Lampante l’ispirazione tedesca della gamma, che conta al momento, quattro prodotti: uno ad alta fermentazione, la Weizen, una Hefeweizen da 5.3 gradi; e tre Lager: la Hell, chiara da 5 gradi, la Rossa, ambrata da 5.6, e la Double, essa stessa un’ ambrata, il cui tasso etilico titola però 6,5.

SaragiolinoTornando a scendere a latitudini centrali, eccoci in Toscana, per la precisione in provincia di Siena, dove il borgo di Torrita fa da teatro al percorso – iniziato appunto in questo 2015, ma con radici già ramificate nel proprio terreno – del brand Saragiolino, espressione dell’azienda agricola Crociani. Un’impresa familiare che, con alle spalle una tradizione consegnata di generazione in generazione, ha imboccato da tre anni un iter di riqualificazione orientato verso obbiettivi biologici. I terreni di proprietà danno oggi olio, cereali, legumi e, appunto birra: quest’ultima nella forma di una gamma articolata, allo stato attuale, in quattro etichette. Abbiamo la Vale (Belgian Blond Ale da 5 gradi, speziata con con coriandolo e scorza d’arancia), la Viola (Belgian Pale Ale da 6.5 gradi, brassata con zucchero candito e scorza d’arancia), la Chiara (American Pale Ale da 5 gradi) e la Giulia (India Pale Ale da 6 gradi alcolici).