La lattina di birra compie 80 anni!
Lattina & birra: sul tema le posizioni continuano a essere frastagliate: c’è chi la questione semplicemente non se la pone; chi (tra produttori e appassionati) si è convinto della fattibilità del matrimonio; chi invece si mantiene allergico (tra diffidenza e autentica ostilità); chi infine fa l’attendista e (legittimamente) vuol avere elementi di giudizio circostanziati per esprimersi o meno.
Perché – va detto in premessa – le lattine oggi non sono più quelle di una volta: adattate al fine di minimizzarne gli inconvenienti e portatrici di vari vantaggi pratici (leggerezza, impermeabilità all’ossigeno e impenetrabilità alla luce), sono ormai state adottate da un bella schiera di birrifici di riferimento: dallo scozzese BrewDog agli statunitensi Sierra Nevada, Brooklyn Brewery e compagnia. Intanto, mentre il dibattito ferve, lei, la beer can festeggia i suoi ottant’anni.
Il debutto risale per esattezza al 24 gennaio 1935: e a varare l’operazione fu, già allora negli Usa, la Gottfried Krueger Brewing Company di Newark, nel New Jersey, lanciando sul mercato locale di Richmond (Virginia) due prodotti, la Finest Beer e la Cream Ale. Se pensate che l’esordio sia stato facile, beh, non è proprio così: le prime lattine esplodevano non resistendo alla pressione interna dell’anidride carbonica; e per aprirle, lungi ancora l’avvento della linguetta a strappo, occorreva un punteruolo.