Collezionare bicchieri: storia, cultura e design
Il bicchiere, fra tutti gli oggetti promozionali prodotti dalle birrerie, è quello che più affascina il sottoscritto. Tenere fra le mani un esemplare prodotto circa 100 anni fa in perfetto stato di conservazione mi procura una forte emozione. Qualcuno potrà trovarmi eccessivo, ma se si considera la fragilità del vetro e la scarsa consistenza dei colori che si usavano allora forse non troverà più così strana la mia sensazione.
Purtroppo un serio problema connesso a questo tipo di collezione è la sua conservazione. Ho già avuto modo si scrivere, parlando di insegne pubblicitarie, che la collezione deve essere esposta e con i bicchieri sussistono problemi. Innanzitutto, una collezione che si rispetti deve essere di almeno un centinaio di pezzi; a ciò si aggiunge la fragilità, lo spazio per sistemare una bella e capiente vetrinetta e, per finire, la necessità di lavarli periodicamente con il pericolo che qualche pezzo vada distrutto. Ritengo però che tutte queste difficoltà siano ripagate quando ci si mette davanti alla vetrinetta per ammirarli.
Ritengo che a tutt’oggi le nostre birrerie abbiano prodotto almeno 2 mila diversi bicchieri. Occorre perciò, qualora si decida di collezionarli, fare subito delle scelte per non trovarsi la casa inondata di bicchieri. In base alla mia esperienza, i bicchieri che meritano di essere collezionati vanno dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Cinquanta o Sessanta, non oltre. E’ solo in questo periodo di tempo che si pose una cura particolare nella loro realizzazione, quasi si ritenesse più importante l’aspetto artistico rispetto alla funzione che dovevano svolgere. Questa scelta permette di contenere notevolmente il numero per l’obiettiva difficoltà a reperirli, ma di godere maggiormente quando si riesce a trovare un pezzo vecchio che, generalmente, è anche molto bello. E’ in quest’ottica che si può considerare interessante una collezione che comprenda solo un centinaio di pezzi.
Un vero rompicapo è stabilire l’epoca in cui il bicchiere è stato realizzato. Ricevo molte e-mail, corredate da foto, di collezionisti che desiderano sapere a quando risale un dato bicchiere e difficilmente sono in grado di rispondere in modo esaustivo. Infatti, solo una tipologia di bicchieri, che i collezionisti classificano come “flute”, è ben databile. I bicchieri con questa forma infatti sono stati tutti prodotti dai primi del Novecento fino agli anni Venti/Trenta. Capire invece se un bicchiere con forma diversa è stato prodotto nel 1930 piuttosto che nel 1960 è difficile. Un aiuto può venire dalla data di cessazione dell’attività della birreria. E’ ovvio che i bicchieri di una birreria chiusa, per esempio, nel 1940 sono tutti precedenti a questa data. Un altro aiuto può venire dal logo che appare sul bicchiere. La Forst, per esempio, ha abbandonato il logo, che vedete sul boccale in gres, nel 1942 e perciò i bicchieri che questo stemma sono precedenti a questa data.
Da notare che le birrerie italiane hanno prodotto pochissimi boccali in ceramica invece molto diffusi in Germania e in Austria. Più frequente la produzione dei boccali in vetro ma quasi sempre molto banali. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che, mentre i bicchieri molto belli e raffinati erano destinati alle birrerie/ristoranti gestiti dalle stesse fabbriche (spesso addirittura annesse), i boccali erano destinati alle osterie.
Articolo di Michele Airoldi pubblicato sulla rivista “Il mondo della birra”
I bicchieri nelle foto sono della collezione di Michele Airoldi
Condivido cio che dite…..e’ veramente una forte emozione condividere un calice od un boccale che di storia ne ha da raccontare……. con l’occasione chiedo a Voi esperto la rarita di un flute Wuhrer con logo real casa……