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Birraio dell’Anno 2023: vince Enrico Ciani di Birra dell’Eremo

Enrico Ciani: è questo il nome che è stato scandito nel momento di massimo silenzio e suspense, quando dal palco del teatro Tuscany Hall di Firenze viene annunciato il vincitore del premio Birraio dell’Anno. Ad aggiudicarsi la quindicesima edizione è dunque il produttore che dal 2012 guida gli impianti del birrificio umbro Birra dell’Eremo a Capodacqua, frazione di Assisi. Ci troviamo sulle prime pendici del monte Subasio, dove tra storia e spiritualità, nel 2012 si manifesta la vocazione per la birra artigianale dei coniugi Enrico Ciani e Geltrude Salvatori Franchi, anima del lato commerciale. 

Oggi il team si è allargato rispetto agli esordi, il tasso tecnologico è cresciuto, così come le dimensioni che raggiungono i 4000 ettolitri con una sala cotte da 15 ettolitri. La gamma è ampia, articolata, e annovera pressoché tutte le principali tendenze stilistiche: da quelle facenti capo alle grandi scuole brassicole, con birre più inquadrabili, fino a prodotti creativi, realizzati con ingredienti inusuali o con fermenti non convenzionali, alcuni dei quali preparati in colture dedicate e di proprietà del birrificio umbro.

Enrico nel tempo si è dimostrato un produttore eclettico, curioso e insaziabile nel ricercare nuove ispirazioni: partito stilisticamente dall’Inghilterra e dal Belgio con le prime bottiglie come la golden ale Nobile, la blanche Saggia o la tripel Fuoco, si è poi diretto con maestria nei territori statunitensi dove, merito anche di un upgrade tecnologico culminato con l’arrivo della lattina e dell’isobarico, ha realizzato esplosive e nitide declinazioni di IPA come la tropicaleggiante Tuca, succosissima NEIPA, o le profumatissime DDH Fiji e Yaki. Un viaggio brassicolo proseguito sul versante tedesco con le compagne di bevute Zoe, pils, e Blaz, keller, e approdato al mondo sour, grazie soprattutto alla citata ricerca sui lieviti, ne è un esempio la Ma2 realizzata con un ceppo che ha la caratteristica di produrre acido lattico durante la fermentazione primaria a cui viene aggiunta polpa di passion fruit.

Dalla cantina escono fuori anche prodotti dall’alto tasso di innovazione che non disdegnano neanche l’uva come ingrediente in più. Un’esplorazione quella del territorio delle IGA che in realtà inizia pochi mesi dopo l’apertura del birrificio con la Brace, un Barley Wine con utilizzo di 20% di mosto di Sagrantino. Ma la svolta c’è quando Enrico inizia a pensare a queste birre in maniera differente, ovvero come due mondi che si incontrano: nasce così la Genesi, prodotta con il metodo champenoise e mosto di uve verdicchio. Un’idea che affonda le radici nel suo passato, quando ogni domenica prima di pranzo ammirava suo padre aprire alla voleè una delle innumerevoli prove autoprodotte di spumante: in altre parole la “genesi” della sua avventura come birraio. Birre poi affiancate da altre creazioni come la Selva e la sorella Selva Sour realizzate entrambe con il 30% di mosto di Sauvignon Blanc, ma fermentate la prima con un un blend di saccharomyces utilizzati solitamente nel vino e  in botte con un metodo spontaneo la seconda.

Un birraio umile, capace e silenzioso che per natura non ama i riflettori puntati, ma che con il tempo ci avrà fatto l’abitudine anche per i tanti premi ritirati. E anche oggi è un giorno di flash: un altro importante riconoscimento deve trovare posto nella bacheca di Birra dell’Eremo.

 

CLASSIFICA BIRRAIO DELL’ANNO 2023

1° Enrico Ciani del birrificio Birra dell’Eremo di Assisi (PG)
2° Marco Valeriani del birrificio Alder di Seregno (MB)
3° Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)
4° Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
5° Luca Dalla Torre del birrificio Bondai di Sutrio (UD)
6° Pietro di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
7° Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Sirone (LC)
8° Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
9° Samuele Cesaroni del birrificio Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
10° Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
11° Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
12° Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto Sant’Elpidio (FM)
13° Luca Tassinati del Birrificio Liquida di Ostellato (FE)
14° Alessio Selvaggio del birrificio Croce di Malto di Trecate (NO)
15° Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)
16° Mirko Giorgi del birrificio Shire di Pomezia (RM)
17° Flaviano Brandi del birrificio Bibibir di Castellalto (TE)
18° Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
19° Luigi D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
20° Vincenzo Follino del birrificio Bonavena Brewing di Faicchio (BN)

Birraio Emergente: il titolo va a Mattia Bonardi di Nama Brewing

Il premio di miglior emergente viene alzato da Mattia Bonardi del birrificio Nama Brewing di Treviglio, in provincia di Bergamo. Mattia non è certo una sorpresa per chi conosce il mondo della birra artigianale considerato il suo passato da homebrewer seguito da una lunga esperienza da birraio professionista in importanti realtà del panorama straniero e nostrano, su tutte i nove anni trascorsi nella sala cotta del Birrificio Lambrate. Di fatto però alla guida di un birrificio ci si accomoda solo nel 2022: Nama, artigianale in lingua giapponese, produce birre che hanno riscontrato immediatamente il favore del pubblico e degli addetti ai lavori, per la loro capacità di stupire all’olfatto con profumi nitidi e al contempo per un equilibrio gustativo ben calibrato, a garantire scorrevolezza nel confronto diretto con la pinta.

Le referenze in carta sono principalmente lager di tradizione tedesca e birre luppolate d’ispirazione americana. Dal paniere della casa si possono ad esempio pescare la Nebula, una modern IPA caratterizzata da una decisa luppolatura e dalla tipica torbidità delle new england, la brillante e decisa american IPA Liquid Sky, la dissetante pilsner Tacheles, la maltata doppelbock Frontiera o ancora la possente Imperial Stout Mr Loverman con aggiunta di caffè. Un birrificio in rampa di lancio come attestano gli ettolitri prodotti che hanno toccato già quota 1000. Sicuramente un birraio e un marchio di cui sentiremo ancora parlare.

 

CLASSIFICA BIRRAIO EMERGENTE

1° Mattia Bonardi del birrificio Nama Brewing di Treviglio (BG)
2° Stefano Balestra del birrificio Humus di Ancarano (TE)
3° Aris Di Marco del birrificio Zona Mosto di Rho (MI).