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A Londra è tempo di Great British Beer Festival, il più grande pub al mondo

1977, Alexandra Palace, Londra: per la prima volta il CAMRA, Campaign for Real Ale, associazione indipendente di volontari in Gran Bretagna che si prefigge lo scopo di promuovere la birra e i pubs tradizionali inglesi, organizza il Great British Beer Festival, il più grande pub nel mondo.

 

Quella di quest’anno sarà la 34° edizione dell’evento birrario più importante in Gran Bretagna, e al mondo. Per cinque giorni, tradizionalmente nella prima settimana di agosto, quest’anno dal 2 al 6 agosto, più di 700 birre potranno essere degustate dai visitatori di questa imprescindibile manifestazione birraria. Tantissime, ovviamente, le birre inglesi (l’anno scorso erano oltre 450), altrettanto numerose le birre provenienti dal resto del mondo, oltre ad un'intera sezione riservata ai sidri. Sul sito ufficiale dell’evento non è ancora stata pubblicata la lista delle Real Ales di casa, mentre è già consultabile l’elenco delle birre provenienti da tutti gli altri paesi, America in testa. Un elenco davvero spettacolare, il meglio del meglio della produzione birraria mondiale, Italia compresa. Perché di birre e di birrerie italiane ce ne saranno, e molte, divise nelle due sezioni della Biere Sans Frontiéres e del New World Bar, molte delle quali “accompagnate” in Inghilterra da Alex Liberati di Impexbeer, Revelation Cat e della Brasserie 4:20. 17 saranno i nostri micro presenti all’Earls Court Exhibition Centre di Londra, sede del GBBF dal 2006, più di 50 le birre divise nei due spazi internazionali, con molti nomi importanti (Birrificio Italiano, Lambrate, Amiata, Opperbacco, Extraomnes, Ducato, Bruton) e altri più “giovani” (Elav, Doppio Malto, Statalenove, Turbacci, Valscura, Tenute Collesi), con Revelation Cat (7), Ducato (6) e Doppio Malto (8) in prima fila per numero di birre portate a Londra.

 

Occasione dunque da non perdere, per chi si trova da quelle parti o per chi volesse programmarci una puntatina; l’unica cosa che il visitatore non ci troverà sarà il Brewdog Bar, saltato all’ultimo minuto (o quasi) dopo che gli scozzesi avevano sottoscritto un regolare contratto con i rappresentanti del CAMRA e avevano versato regolare caparra. I motivi (leggendo sul blog del birrificio scozzese) sembrano, a detta di quelli del Brewdog, più che pretestuosi, attribuibili perlopiù ai rapporti da sempre abbastanza conflittuali fra i due. Per Londra è finita così, ma la querelle, conoscendo quelli del Brewdog, non finirà sicuramente qui.

 

 

di Alberto Laschi